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Attributo e apposizione: cosa sono e differenze

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Gli attributi e le apposizioni sono due elementi grammaticali utilizzati nella lingua italiana per aggiungere informazioni specifiche ai nomi, arricchendo così il significato delle frasi. Entrambi servono a specificare o a espandere il senso di un sostantivo, ma lo fanno in modi leggermente diversi.

Gli attributi sono aggettivi o locuzioni aggettivali che si collegano direttamente a un sostantivo per descriverlo o qualificarlo più dettagliatamente. Essi concordano con il sostantivo in genere e numero, integrandosi strettamente nella struttura del nome a cui si riferiscono. Ad esempio, in una frase come “Il cielo sereno”, “sereno” è un attributo che descrive più precisamente il sostantivo “cielo”.

Le apposizioni, d’altro canto, sono sostantivi o gruppi nominali che vengono posti accanto a un altro sostantivo per espanderne o chiarirne il significato, quasi come una sorta di definizione aggiuntiva. A differenza degli attributi, le apposizioni mantengono la loro forma originale e sono spesso separate dal sostantivo principale tramite virgole. Per esempio, nella frase “Leonardo da Vinci, il famoso artista e scienziato,…” “il famoso artista e scienziato” è un’apposizione che fornisce informazioni aggiuntive su “Leonardo da Vinci”.

Ma vediamoli insieme!

Cos’è l’attributo

In analisi logica l’aggettivo, posto prima o dopo un nome per indicarne una qualità o una caratteristica, si chiama attributo.

Può essere riferito al soggetto, al nome del predicato, a un complemento o all’apposizione.

Ecco qualche esempio:

  • I miei amici arrivano fra poco.
  • La formica è un insetto laborioso.
  • Ho comprato una maglietta rossa.
  • I trulli, le costruzioni tradizionali della Puglia, sono patrimonio dell’UNESCO.

Per non fare confusione tra l’attributo e la parte nominale del predicato ricordati che l’attributo accompagna sempre un nome. Perciò “simpatica” è un attributo nella frase

  • Veronica è una ragazza simpatica,

mentre fa parte del predicato nominale nella frase

  • Veronica è simpatica.

Cos’è l’apposizione

L’apposizione è un nome che si “mette accanto” a un altro nome per precisarlo.

Può essere riferito al soggetto, al nome del predicato o a un complemento.

Esempi:

  • La professoressa Rossi sta facendo lezione.
  • Flipper è un delfino, un mammifero che vive nel mare.
  • L’astuccio di Claudia, la mia compagna di banco, è pieno di matite colorate.

L’apposizione può anche essere introdotta:

  • dalla preposizione “da” (Luca, da buongustaio, ha assaggiato tutto)
  • dall’avverbio “come” (Stefania, come allenatrice, è molto brava)
  • da “in qualità di” o “in veste di” (Alessandro, in qualità di arbitro, deve essere imparziale).

Le differenze tra l’attributo e l’apposizione

L’attributo è generalmente un aggettivo o una locuzione aggettivale che si collega direttamente al sostantivo per qualificarlo o descriverlo. Esso concorda in genere e numero con il sostantivo a cui si riferisce, integrandosi armoniosamente nella struttura della frase. Per esempio, in “una casa antica”, “antica” è un attributo che specifica una caratteristica della “casa”. Gli attributi sono essenziali per fornire una descrizione più dettagliata e precisa del sostantivo, influenzando direttamente la percezione che il lettore o l’ascoltatore ha dell’oggetto, persona o concetto descritto.

L’apposizione, invece, è un sostantivo o un gruppo nominale che viene posto accanto a un altro sostantivo per espandere o chiarire il suo significato. A differenza degli attributi, le apposizioni mantengono la loro forma nominale e sono spesso separate dal sostantivo principale tramite virgole o altri segni di interpunzione. Ad esempio, in “Roma, la capitale d’Italia, è una città storica”, “la capitale d’Italia” è un’apposizione che fornisce informazioni aggiuntive su “Roma”. Le apposizioni possono aggiungere un livello di dettaglio molto specifico, quasi come una parentesi esplicativa all’interno della frase.

In conclusione, mentre l’attributo si fonde con il sostantivo per qualificarlo direttamente, l’apposizione si posiziona accanto al sostantivo come un’aggiunta che fornisce informazioni supplementari. Questa differenza non solo è importante dal punto di vista grammaticale, ma influisce anche sul modo in cui un’idea o un concetto viene esposto e compreso nel contesto del discorso italiano.