Prerequisiti per studiare i complementi indiretti rari
Per studiare i complementi indiretti rari è necessario conoscere:
- cosa sono i complementi;
- le preposizioni.
Oltre ai complementi più comuni, esistono altri complementi indiretti che permettono di esprimere esclamazioni, giudizi, misure e tanti altri particolari. Scoprili nelle tabelle di questa lezione.
I complementi indiretti sono tanti. Alcuni sono più usati, altri meno, ma ognuno ha la sua funzione.
Complemento di vocazione, di esclamazione, di denominazione, di argomento, di materia, complementi di giudizio, complementi di misura e molti altri ancora. Nelle tabelle scoprirai a cosa servono e a quali domande rispondono per poterli sempre individuare quando fai l’analisi logica di una frase.
Per studiare i complementi indiretti rari è necessario conoscere:
Il complemento di vocazione indica la persona o l’essere a cui ci si rivolge in forma diretta per fare una domanda o dare un ordine.
È un complemento indiretto particolare perché non è introdotto da alcuna preposizione e non risponde a una domanda precisa. È un nome o un pronome, separato dal resto della frase tramite la punteggiatura:
A volte, soprattutto nella lingua letteraria, è preceduto dall’interiezione o.
Esempi:
Mamma, posso andare in piscina?
Cantami, o Diva, l’ira funesta del Pelide Achille.
Si accomodi, signora.
Il complemento di esclamazione serve a manifestare i propri sentimenti: gioia, dolore, delusione, preoccupazione, incitazione e tanti altri ancora. Non è introdotto da preposizioni e non risponde a una particolare domanda, ma si trova di solito all’inizio della frase, separato dal resto da una virgola o seguito da un punto esclamativo.
Esempi:
Accidenti, non ci voleva!
Che bravi! Siete arrivati primi nella staffetta.
I complementi che trovi nella scheda sono usati raramente. Sono:
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