Complementi indiretti rari

Oltre ai complementi più comuni, esistono altri complementi indiretti che permettono di esprimere esclamazioni, giudizi, misure e tanti altri particolari. Scoprili nelle tabelle di questa lezione.

Appunti

I complementi indiretti sono tanti. Alcuni sono più usati, altri meno, ma ognuno ha la sua funzione

Complemento di vocazione, di esclamazione, di denominazione, di argomento, di materia, complementi di giudizio, complementi di misura e molti altri ancora. Nelle tabelle scoprirai a cosa servono e a quali domande rispondono per poterli sempre individuare quando fai l’analisi logica di una frase.

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Prerequisiti per studiare i complementi indiretti rari

Per studiare i complementi indiretti rari è necessario conoscere:

Il complemento di vocazione

Il complemento di vocazione indica la persona o l’essere a cui ci si rivolge in forma diretta per fare una domanda o dare un ordine.

È un complemento indiretto particolare perché non è introdotto da alcuna preposizione e non risponde a una domanda precisa. È un nome o un pronome, separato dal resto della frase tramite la punteggiatura:

  • se si trova all’inizio della frase è seguito da una virgola
  • se è all’interno della frase è posto tra due virgole
  • se è alla fine della frase è preceduto da una virgola.

A volte, soprattutto nella lingua letteraria, è preceduto dall’interiezione o.

Esempi:

Mamma, posso andare in piscina?

Cantami, o Diva, l’ira funesta del Pelide Achille.

Si accomodi, signora.

Il complemento di esclamazione

Il complemento di esclamazione serve a manifestare i propri sentimenti: gioia, dolore, delusione, preoccupazione, incitazione e tanti altri ancora. Non è introdotto da preposizioni e non risponde a una particolare domanda, ma si trova di solito all’inizio della frase, separato dal resto da una virgola o seguito da un punto esclamativo.

Esempi:

Accidenti, non ci voleva!

Che bravi! Siete arrivati primi nella staffetta.

Altri complementi

Nella scheda trovi alcuni complementi indiretti meno comuni che possono essere introdotti dalla preposizione di. Per questo devi fare attenzione a non confonderli con il complemento di specificazione. Sono:

  • il complemento di denominazione: per riconoscerlo basta sostituire di con “chiamato/a” 

Amo la città di Napoli (= la città chiamata Napoli).

La città di Luca è Napoli.

  • il complemento di argomento: per riconoscerlo basta sostituire di con “in riferimento a” 

Discutiamo del meteo (= in riferimento al meteo).

Le previsioni del meteo sono brutte.

  • il complemento di materia: per riconoscerlo basta sostituire di con “fatto di” 

Prendi il foulard di seta (= il foulard fatto di seta).

La produzione di seta è aumentata.

  • il complemento partitivo: per riconoscerlo basta sostituire di con “tra tutti”

Alcuni dei miei compagni sono biondi (= alcuni tra tutti i miei compagni).

I capelli dei miei compagni sono biondi.

  • il complemento di qualità
  • il complemento di limitazione
  • il complemento di paragone: è retto da un aggettivo di grado comparativo
  • i complementi di colpa e pena.

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I  complementi di misura

Esistono diversi complementi che indicano la misura o la quantità di qualcosa. Possono riguardare diversi aspetti come il peso, una lunghezza, l’età, un valore astratto o concreto. Scoprili tutti nella scheda.

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Complementi molto rari

I complementi che trovi nella scheda sono usati raramente. Sono:

  • il complemento aggiuntivo
  • il complemento concessivo
  • il complemento distributivo
  • il complemento di esclusione o eccettuativo
  • il complemento di rapporto o di relazione
  • il complemento di sostituzione o di scambio

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