I primi complementi indiretti

I complementi indiretti, introdotti da una preposizione, arricchiscono il significato della frase. Tra i più comuni ci sono i complementi di specificazione, di termine, di vantaggio o svantaggio.

Appunti

Il complemento di specificazione risponde alla domanda DI CHI?, DI CHE COSA? ed è introdotto dalla preposizione di.

Il complemento di termine risponde alla domanda A CHI?, A CHE COSA? ed è introdotto dalla preposizione a. Non va confuso con il complemento di vantaggio o svantaggio che invece risponde alle domande A VANTAGGIO/SVANTAGGIO DI CHI?, DI CHE COSA?

Impara a riconoscere i primi complementi indiretti in questa lezione.

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Prerequisiti per studiare i complementi di specificazione, termine, vantaggio e svantaggio

Per studiare i complementi indiretti di specificazione, termine, vantaggio e svantaggio è necessario conoscere:

Il complemento di specificazione

Il complemento di specificazione risponde alla domanda DI CHI?, DI CHE COSA?. Come dice il suo nome, ha il compito di specificare il nome e spesso è introdotto dalla preposizione semplice di e dalle relative preposizioni articolate.

La specificazione può essere:

  • possessiva: se indica chi possiede qualcosa (La bicicletta di Paolo è verde)
  • attributiva: se ha la stessa funzione di un attributo e può essere trasformato in un aggettivo (I raggi del sole - = solari - illuminano la Terra)
  • dichiarativa: se precisa un nome generico (I crostini sono all'olio di oliva).

Il complemento di specificazione può indicare anche una relazione affettiva (la mamma di Elena), una parte di un oggetto (il bordo del bicchiere), l'autore di qualcosa (il canestro di Silvia) e in generale ha:

  • funzione soggettiva (La paura dei nemici ci permise di vincere - sono i nemici ad avere paura -)
  • funzione oggettiva (La paura dei nemici ci fece perdere - siamo noi ad avere paura e i nemici sono l’oggetto del nostro timore -).

Il complemento di termine

Il complemento di termine risponde alla domanda A CHI?, A CHE COSA? e perciò indica la persona, l’animale o la cosa a cui si rivolge l’azione espressa dal verbo. La preposizione semplice che di solito lo introduce è a, insieme alle relative forme articolate.

Ecco qualche esempio:

Non ho pensato alle conseguenze.

Elisa dà il mangime ai pesci

Ti chiedo scusa.

Nell’ultimo caso il complemento è espresso dalla particella pronominaleti che sta per “a te”. Fai attenzione a non fare confusione con il complemento oggetto pronominale: per distinguerli basta trasformare il pronome nella forma forte e vedere se è preceduta o meno dalla preposizione a.

Il complemento di vantaggio o svantaggio

Il complemento di vantaggio o svantaggio indica a favore o a danno di chi o che cosa si compie l'azione. Risponde alle domande A VANTAGGIO/SVANTAGGIO DI CHI?, A VANTAGGIO/SVANTAGGIO DI CHE COSA? ed è introdotto da preposizioni come per e a e da locuzioni come a favore di, a danno di, in difesa di, contro...

Esempi:

I ragazzi scendono in piazza in difesa dell'ambiente (vantaggio).

I ragazzi protestano contro l'inquinamento (svantaggio).