Intervista a Maria Gaetana Agnesi per il Mese delle STEM 3 apr 2016

Maria Gaetana Agnesi

Intervista a Maria Gaetana Agnesi per il MESE DELLE STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics) eccoci ad un altro appuntamento con “Le studentesse vogliono contare”. Questa speciale rubrica si propone di offrire alle studentesse una serie di interviste a donne di successo, esempi di leadership femminile e del variegato rapporto con le materie STEM a scuola, nel lavoro e nel quotidiano.

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Oggi abbiamo il piacere di intervistare Maria Gaetana Agnesi:

Maria Gaetana Agnesi (1718-1799) è stata una matematica, filosofa e benefattrice italiana. La prima donna autrice di un libro di matematica è da molti conosciuta come “La scienziata di Dio”, per la sua forte vocazione religiosa.

Intervista a Maria Gaetana Agnesi per il Mese delle STEM

Quale liceo hai frequentato?

Nessuno, ho sempre avuto solo insegnanti privati. Sono la prima di 21 figli e mio padre teneva molto all’istruzione della sua primogenita. Sono cresciuta in un ambiente culturalmente molto vivo e stimolante, circondata dai principali esponenti dell’illuminismo cattolico lombardo”.

Qual era la tua materia preferita?

Non ne ho mai avuta solo una. La matematica mi ha accompagnato per gran parte della mia vita, ma le lingue sono state la cosa che sin da piccola mi veniva naturale studiare e in cui riuscivo con estrema facilità. Mi chiamavano l’Oracolo Settelingue, per la mia capacità di parlare italiano, francese, tedesco, spagnolo, ebraico, latino e greco”.

Se potessi tornare indietro nel tempo chi vorresti conoscere?

Sicuramente i grandi matematici come Euclide o Pierre de Fermat. Ho sentito dire che anche lui, oltre a Guido Grandi, aveva studiato la mia versiera (particolare curva del piano). Sono sicura che insieme avremmo lavorato bene e fatto importanti scoperte”.

Chi ti ha ispirato e guidato nella tua carriera?

In primis mio padre. Grazie a lui ho potuto avere un’ottima istruzione e frequentare illustri personaggi di grande cultura.
L’incontro che però mi ha cambiato la vita è stato quello con il mio mentore, Padre Ramiro Rampinelli, un grande professore di fisica e matematica. È grazie al suo sostegno e alla sua immensa cultura che ho potuto scrivere la mia principale opera di analisi (Instituzioni Analitiche ad uso della Gioventù Italiana)
”.

Sei credente?

Molto. Da giovane chiesi addirittura a mio padre il permesso di farmi monaca. Le sue difficili condizioni di salute mi spinsero però a cambiare i miei progetti e a stargli accanto. Ottenni però il permesso di ritirarmi dall’ambiente mondano e di frequentare la chiesa con la massima libertà. Ho sempre sentito di avere una forte vocazione religiosa, tanto che molti mi chiamano “la scienziata di Dio”. Ne vado molto orgogliosa!”.

Una frase che non sopporti?

La matematica è inutile”.

Una frase che ripeti spesso?

Se faccio del bene agli altri lo faccio anche a me stessa”.

Quanto hanno contribuito le tue conoscenze logico-matematiche nella tua carriera?

Decisamente molto. Molti dicono che la logica, al contrario dell’intuizione, sia più una caratteristica maschile. Credo che, indipendentemente dal genere, ognuno di noi abbia in sé entrambe le qualità”.

Cosa fare per scoraggiare il fenomeno degli stereotipi di genere?

Combattere le discriminazioni. Parlando di me, finché le discussioni matematiche venivano svolte all’interno del mio salotto ero considerata la regina. Quando invece uscivo dalle mie quattro mura domestiche allora sì che dovevo farmi valere. Parlare di matematica era una cosa da uomini!”.

Oggi la paura più grande dei giovani è non riuscire a realizzarsi. Qual è il tuo consiglio?

Coltivare le proprie passioni e studiare molto, in particolar modo le lingue. Siamo troppo interconnessi per conoscerne solo una”.

Cos’è il successo per te?

Aiutare il prossimo. Ogni essere umano merita un gesto di carità, d’amore o d’affetto. Per me sapere di aver alleviato un dolore o aver donato gioia è il migliore dei successi”.

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