Caricamento in corso...
Intervista a Lucia Bonanni per il Mese delle STEM. Durante il Mese delle STEM intervistiamo donne con un diverso rapporto con le materie STEM a scuola, nel lavoro e nel quotidiano. Ecco con un altro appuntamento con “Le studentesse vogliono contare”, la rubrica speciale in cui proponiamo una serie di interviste per offrire alle studentesse esempi di leadership al femminile.
Questa intervista è contenuta nel libro “Le ragazze con il pallino per la matematica“.
Lucia Bonanni si presenta così:
Mi chiamo Lucia Bonanni, sono nata a Bologna e lì ho frequentato Liceo ed Università. Ho iniziato la mia carriera lavorativa a Prometeia, società di ricerca e consulenza in ambito economico-finanziario: proseguendo l’indirizzo intrapreso all’Università, mi son occupata di modelli econometrici di analisi e previsione per i mercati finanziari, svolgendo attività sia di redazione di pubblicazioni periodiche sia di consulenza alle Banche.
Nel 2000 grande cambiamento, mi trasferisco a Parma con la famiglia e vado ad occuparmi di Customer Relationship Management per Buongiorno, società internazionale che si occupa di contenuti e applicazioni per telefoni cellulari, insieme a mio marito che ne è il principale imprenditore.
Ho lasciato Buongiorno nel 2012: in seguito alla vendita di Buongiorno all’operatore telefonico NTT Docomo, gestisco la finanza familiare, ovvero il patrimonio derivante dalla vendita della nostra quota di Buongiorno.
Da qualche mese, facendo seguito ad una mia passione per la fotografia e più in generale per l’arte contemporanea, ho avviato BDC, una società che, oltre a gestire la nostra collezione, si occupa di organizzare mostre ed eventi collegati principalmente in uno spazio espositivo (una vecchia chiesa sconsacrata) che abbiamo acquisito a Parma.
Ho una figlia ed un figlio di 20 e 17 anni rispettivamente: entrambi studiano ora all’estero; sono contenta per questa opportunità che stanno vivendo anche se, come mamma, ne sento la mancanza.
Quale Liceo hai scelto?
Ho scelto il Liceo Scientifico Enrico Fermi a Bologna: ho fatto una sezione sperimentale in fisica e chimica, avevo più ore di queste materie.
Quale era la tua materia preferita al Liceo?
La matematica, mi piaceva arrivare a dimostrare un teorema o risolvere un esercizio complicato. Mi interessava molto anche la filosofia, cercare di rispondere alle grandi domande di sempre e dare un metodo al conoscere.
Quale Università hai frequentato e perché?
Ho frequentato Scienze Statistiche ed Economiche, all’Università di Bologna. Volevo continuare a studiare la matematica e le metodologie di analisi dei dati, ed ho pensato che allargare un po’ anche a materie economiche mi avrebbe aiutato nel trovare un buon lavoro poi.
Se potessi tornare indietro nel tempo, chi vorresti conoscere?
Ci sarebbero tante persone del passato che vorrei conoscere: per rimanere in tempi recenti, Rita Levi Montalcini, grande esempio di donna di scienza e di squisita eleganza.
Chi ti ha ispirato e guidato nella tua carriera?
Inizialmente qualche insegnante e qualche giovane ricercatore universitario, che ho visto veramente appassionati nello svolgere il loro lavoro e prodigarsi per trasmettere questa passione. Poi i miei diretti superiori, che mi hanno insegnato come muovermi e mi hanno fatto capire cos’è un team.
Anche mio marito, appassionato di nuove tecnologie e molto aperto ai cambiamenti, in taluni casi anticipatore di nuovi modi di fare, è stato per me fonte di ispirazione, e mi ha sempre incoraggiato.
Una frase che non sopporti?
Ma chi te lo fa fare?
Una frase che ripeti spesso?
Meglio ragionare con la propria testa
Quanto hanno contribuito le tue conoscenze logico – matematiche nella tua carriera?
Moltissimo, direi sempre alla base di tutto. In fondo mi sono sempre occupata di analisi dei dati, che fossero serie storiche di dati finanziari quando facevo la consulente per il settore bancario, oppure dati di acquisti e navigazione nel caso di marketing e programmi di fidelizzazione nel caso dei contenuti digitali: quali dati considerare ed estrarre quindi dai database, quali chiavi di lettura seguire e quindi come elaborarli, quali indicatori e/o modelli costruire, come interpretare i risultati e come impostare quindi le attività future: tutto richiede conoscenza delle metodologie e degli strumenti e molta capacità di analisi.
Cosa fare per scoraggiare il fenomeno degli stereotipi di genere?
Credo che si possa partire dall’educazione, in famiglia, con i nostri figli, fare in modo che seguano le proprie attitudini e gusti in maniera assolutamente indipendente dal genere.
Sostenere le ragazze nello studio delle materie scientifiche e tecnologiche (come sta facendo anche Redooc) e soprattutto ad essere perseveranti nel percorso per arrivare ai loro obiettivi, che spesso non è breve.
Oggi fra i giovani la paura più grande è non riuscire a realizzarsi. Qual è il tuo consiglio?
Di scegliere un campo che piace, per cui si ha passione: la strada può non essere breve, dedicarsi a qualcosa per cui ci si sente portati aiuterà a mantenere la tenacia necessaria. Ascoltarsi e ascoltare, tenersi aperti ai cambiamenti.
Cos’è il successo per te?
Riuscire a dare un contributo apprezzato, ad essere un punto di riferimento, nel proprio lavoro, in famiglia e con gli amici.
Grazie Lucia!
Se ti è piaciuta l’intervista a Lucia Bonanni, leggi le altre qui.
Hai voglia di metterti in gioco? Scopri il primo Math Hackathon d’Italia! Per “Il Mese delle STEM” (Science, Technology, Engineering e Mathematics) Redooc lancia il primo Math Hackathon for Girls italiano, perché “Nessuna nasce negata per la matematica!”. Redooc offre 3 mesi gratuiti di Premium Superiori. Qui la landing page Redooc per la registrazione
Caricamento in corso...
Caricamento in corso...