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L’intervista a Francesca Dominici per il Mese delle STEM. In questo periodo intervistiamo donne con un diverso rapporto con le materie STEM a scuola, nel lavoro e nel quotidiano. “Le studentesse vogliono contare” è la rubrica speciale in cui proponiamo una serie di interviste per offrire alle studentesse esempi di leadership al femminile.
Questa intervista è contenuta nel libro “Le ragazze con il pallino per la matematica“.
Francesca Dominici
Francesca Dominici, 47 anni, insegna biostatistica all’Università di Harvard, in Massachusetts, dove è anche preside associata del Dipartimento di Sanità Pubblica. Negli Stati Uniti ribattezzata «numerical detective» per la sua capacità di integrare enormi quantità di dati molto diversi e scovare così gli inquinanti che danneggiano la nostra salute. Il suo metodo innovativo ha cambiato l’analisi statistica in medicina. Francesca Dominici, nel 2015 è stata inserita da Thomson Reuters tra l’1% dei ricercatori più citati nella sua disciplina in tutto il mondo.
Il liceo scientifico
Matematica
Ho frequentato La Sapienza di Roma e mi sono iscritta alla Facoltà di Statistica.
Ho scelto statistica perché avevo la passione della matematica, ma cercavo una disciplina che potesse darmi l’opportunità di applicare concetti di matematica e probabilità per risolvere problemi concreti e importanti.
John Tukey, grande chimico, matematico e statistico statunitense. Svolse un ruolo importante nello sviluppo della statistica di metà Novecento.
Mio marito: Giovanni Parmigiani, anche lui uno statistico.
“Non ce la farai mai”
“Porta pazienza”
La conoscenza della logica e del pensiero deduttivo ha contribuito tantissimo, molto di più della conoscenza di dettagli matematici.
E’ una battaglia giornaliera. Personalmente, in ogni situazione cerco di dare l’opportunità a tutti quanti (indipendentemente dal sesso, colore della pelle, sexual orientation) di esprimere le proprie opinioni e di essere valutati per quello che possono offrire.
Purtroppo è una paura fondata. Bisogna prendere rischi, avere il coraggio di andare all’estero, studiare e studiare, cercare di mirare a obbiettivi di lungo periodo e non a una gratificazione istantanea.
Il successo per me è lavorare quotidianamente con i giovani. Insegnar loro non solo la matematica e la statistica, ma anche tutte le skills necessarie per usare la loro conoscenza accademica, le loro passioni, e i loro desideri di realizzarsi per risolvere problemi importanti della società. Il loro successo diventa il mio successo.
Grazie Francesca!
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