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Siamo nel terzo millennio e ancora certi stereotipi faticano a cadere… Forse perché noi per primi dobbiamo convincerci ad abbandonarli. Anche per questo Redooc.com propone una serie di interviste a #ragazzeSTEM. Le donne che intervistiamo ci raccontano della loro vita e della loro esperienza con le materie STEM. Sono esempi di leadership femminile e fonte di ispirazione per tutte quelle ragazze “che vogliono contare”. Oggi intervistiamo Gabriella Grignolio.
Gabriella Grignolio si presenta così:
Nata ad Alessandria nel 1960, Università a Pavia di Matematica e laureata nel 1982 con tesi pubblicata, mamma di una stupenda 30 enne psicologa e psicoterapeuta con il massimo dei voti, culturice di una materia “difficile” quale è la psiconcologia.
Ho scelto il Liceo Scientifico perché mentre mia sorella a 12 anni leggeva “I malavoglia” io “smontavo” le prime calcolatrici della Texas Instrument per vedere come “erano fatte”…
Ne avevo due in realtà di materie preferite: la biologia e la matematica. Nella biologia mi affascinava la ricerca specialmente nell’ambito medicale e, essendo amante del mare la biologia marina. La scelta della matematica è dovuta alla mia professoressa del Liceo, la
temuta Prof. Monzali che, per un caso fortuito (cambio da biennio a triennio) ho avuto la fortuna di avere per 5 anni e che quando le dissi che forse volevo fare biologia mi rispose “Grignolio tu hai un dono, vedi i numeri e la loro relazione, se non fai matematica sbagli”.
Ho frequentato Matematica con indirizzo applicativo a Pavia, perché Informatica quando ho iniziato l’università nel 1978 (avevo 18 anni perché essendo di marzo ho iniziato scuola un anno prima) era solo a Padova e a Roma ed i programmi erano un pochino da “nerd” (un termine allora non ancora noto..). La tesi che feci nel 1982 unì però la mia passione con la parte biomedica, feci una tesi sull’intelligenza artificiale con un programma statistico in ambito neonatale (che venne pubblicato) in Fortran 77 su un Honeywell livello 6 con le schede perforate!!! Ebbene sì.
Forse un grande ricercatore, però nell’ambito medicale che è rimasta solo una passione.
Inizialmente mio papà che mi ha sempre detto “sii indipendente mentalmente e, se puoi economicamente e se riesci ricordati che puoi divertirti lavorando se fai quello che ti piace”. E successivamente quando lavoravo in Hewlett packard conobbi il Prof Provasoli, docente della Bocconi, che mi introdusse nel mondo della formazione universitaria ed ancora oggi dopo quasi 20 anni, quando chiudo la porta dell’aula, e 200 giovani occhi mi guardano mi emoziona e sono felice di poter “trasmettere” loro qualcosa…mi sento realizzata.
Tanto, è una “forma mentis” che mi ha sempre “supportato” in ogni approccio.
Quando iniziai la mia carriera in Hewlett Packard le donne “sistemiste” erano veramente poche ma oggi, nel mio campo non riscontro più alcuna differenza.
E’ vero ci vuole anche la fortuna, come in tutte le cose, ma la volontà, la tenacia nell’inseguire un obiettivo sono i miei consigli. E poi quando si realizza per mantenerlo occorre entusiamo.
L’entusiasmo nel lavorare.
Grazie Gabriella!
Ti è piaciuta l’intervista a Gabriella Grignolio? Leggi anche tutte le altre interviste alle #ragazzeSTEM nella sezione dedicata alle Ragazze del nostro sito. Inoltre puoi trovare una raccolta di interviste nel libro “Le ragazze con il pallino per la matematica” di C. Burberi e L. Pronzato: per acquistare il libro su amazon clicca qui.
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