Intervista a Michela Palomba per Il Mese delle STEM 10 lug 2017

Michela Palomba

Proseguono le interviste per Il Mese delle STEM: Oggi la nostra ospite è Michela Palomba, esempio di leadership femminile e modello di ispirazione per le ragazze che vogliono contare. Michela Palomba si presenta così:

MichelaPalomba

Nata a Roma, Michela Palomba inizia la sua carriera lavorativa a Milano nell’ufficio attuariato della compagnia olandese National Nederlanden. Dopo due anni ritorna nella sua città per affrontare nuove sfide all’interno di primari gruppi assicurativi italiani ed americani dove ha lavorato negli uffici bilancio, riassicurazione e prodotti.

Dopo cinque anni ritorna a Milano, dove si sposa. A seguire nasce Alessandro ed è qui che si specializza in quello che sarà poi il suo futuro, ovvero interpretare i bisogni dei clienti e trasformarli in prodotti assicurativi con alto valore aggiunto in un mercato sempre più competitivo e regolamentato.

Intervista a Michela Palomba

1. Quale Liceo hai scelto?

Liceo Scientifico Talete a Roma

2. Quale era la tua materia preferita al Liceo?

Matematica ovviamente

3. Quale Università hai frequentato e perché?

Sono di Roma ed ho completato il mio corso di studi all’università “La Sapienza”, facoltà di Scienze Statistiche ed Attuariali di Roma.

Concluso il liceo inizialmente mi ero indirizzata per Economia e Commercio ma, visto il numero elevato di iscritti ho cercato qualcos’altro. L’idea di dovermi alzare all’alba per prendere i posti per ascoltare le lezioni mi deprimeva ed anche il basso tasso di occupazione dei laureati in Economia mi hanno fatto desistere. Ho conosciuto, proprio in quel periodo, un ragazzo che frequentava la facoltà si Scienze Statistiche ed Attuariali (a me del tutto sconosciuta) e l’idea di non essere solo una “matricola” ma anche un nome conosciuto dai professori (eravamo poco più di 40 iscritti) mi convinse che sarebbe stata la scelta giusta. Ed infatti lo è stata.

Sono soddisfatta di come ho concluso la facoltà sia per i tempi che per i modi.

4. Se potessi tornare indietro nel tempo, chi vorresti conoscere?

Papa Giovanni Paolo II. Sono cresciuta con lui e mi sarebbe piaciuto incontrarlo di persona.

5. Chi ti ha ispirato e guidato nella tua carriera?

E’ una domanda che non mi sono mai posta ed è stato interessante rifletterci. Direi mio padre. E’ una persona che a più di 80 anni pur essendo in pensione (beato lui) continua a lavorare. Ha sempre lavorato con dedizione senza mai risparmiarsi ed ha trasmesso a me ed alle mie sorelle il senso del dovere.

Grazie a lui ed a mia madre, mi sono potuta trasferire a Milano per lavoro. Mi sono stati vicini nelle mie scelte dandomi i suggerimenti giusti ogni volta che avevo l’opportunità di cambiare azienda per crescere. Mio padre ama i numeri ed immagino di avere preso da lui la mia passione.

6. Una frase che non sopporti?

“E’ sempre stato così”

7. Una frase che ripeti spesso?

“Un attimo, riflettiamo ed analizziamo prima di decidere”

8. Quanto hanno contribuito le tue conoscenze logico – matematiche nella tua carriera?

Immagino molto. Sono un tecnico e la mia crescita professionale è stata sempre accompagnata da un file excel.

La mia prima esperienza lavorativa a 26 anni a Milano, ha comportato una modifica importante sotto tanti punti di vista (1° lavoro, vivere da sola) e ricordo che per organizzarmi al meglio mi ero costruita un file excel con tutte le scadenze da rispettare, e per fortuna è andata bene. Non ho mai bucato una scadenza né un pagamento né un treno da prendere per rientrare a Roma nel weekend. I primi 730 li compilavo da sola e, ad oggi, non ho mai ricevuto alcuna cartella esattoriale!

Oggi, sono sposata con un figlio e, non faccio più il 730 da sola ma in famiglia sono io che calcolo tutte le noiosissime tasse da pagare sulla casa nel fantastico mondo IMU /TASI sempre attraverso un foglio excel. Nel mondo assicurativo le normative sono cambiate radicalmente da quando ho iniziato a lavorare ma le conoscenze logico-matematiche sono la base per comprenderle al meglio. Certo, non solo quelle, ma affrontare le novità con metodo cercando di trovare uno schema chiaro che le riassuma è sempre utile.

9. Cosa fare per scoraggiare il fenomeno degli stereotipi di genere?

Bella domanda. A mio parere lo stereotipo femminile tradizionale resiste ancora nelle fasce medio basse della popolazione. Una donna che si realizza solo nella sfera privata, almeno sulla base della miei esperienze e conoscenze, è sempre meno frequente. Per una donna sarà sempre importante la sua vita privata ma questo non vuol dire non potersi realizzare nella vita lavorativa.

Ma cosa vuol dire “realizzarsi nella vita lavorativa”?  Se parliamo di percentuali ai vertigini aziendali, di piramide aziendale e di presenza femminile, ovviamente più si sale e meno donne troviamo. Questo, secondo me, sarà sempre così e dobbiamo impegnarci come popolazione in generale ad una aumentare tale percentuale con l’aiuto anche di supporti alla famiglia. Una domanda che però talvolta tralasciamo per cedere il posto alle percentuali è “quando una donna si sente realizzata nella vita lavorativa”?

Una donna potrebbe sentirsi realizzata anche in quello che fa senza dover salire nella piramide gerarchica. Una donna che lavora, che svolge una attività che le piace, e che riesce a mantenere un equilibrio tra la vita privata e professionale è, a mio parere, una donna realizzata. Esiste poi una parte della popolazione femminile che per meriti è giustamente interessata a crescere professionalmente, a puntare ai vertici e che, talvolta, per gli stereotipi di cui sopra, non riesce.

E questa è l’area di miglioramento dove lo Stato e le Aziende devono migliorare. Non dobbiamo solo guardare le percentuali ai vertici ma tutta la popolazione aziendale. E questo Aviva lo sta facendo.

10. Oggi fra i giovani la paura più grande è non riuscire a realizzarsi. Qual è il tuo consiglio?

“Mai tirarsi indietro”.Rispetto al passato, quando ho iniziato a lavorare, ora è sicuramente tutto più difficile. La competizione, la formazione, l’aggiornamento costante sono elementi sempre più importanti, da non dimenticare. Purtroppo i posti di lavoro si sono ridotti ed i giovani devono impegnarsi al massimo durante il periodo universitario per presentarsi sui posti di lavoro con un curriculum vitae che soddisfi le esigenze aziendali.

11. Cos’è il successo per te?

Per me il successo è aver raggiunto gli obiettivi che di volta in volta mi sono posta. Alzarmi la mattina ed essere entusiasta per il lavoro che dovrò svolgere e svolgerlo al meglio, pormi sempre nuovi obiettivi sfidanti da raggiungere. Per me il successo è anche capire che il proprio lavoro è riconosciuto e giudicato attentamente in modo da poterlo migliorare ed avere spunti per il futuro. Non sentirsi mai soddisfatti al 100%.

 

Grazie Michela!

Ti è piaciuta l’intervista a Michela Palomba? Leggi anche le altre nella sezione Interviste del nostro blog e nel libro “Le ragazze con il pallino per la matematica” di C. Burberi e L. Pronzato, edizioni Libromania – disponibile sui digital store. Su amazon a questo link.