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Oggi intervistiamo Monica D’Ascenzo. Un altro appuntamento con una donna a cui ispirarsi. Monica D’Ascenzo è un esempio di leadership femminile. Oggi Monica ci racconta della sua esperienza e del suo rapporto con le materie STEM.
Questa intervista è contenuta nel libro “Le ragazze con il pallino per la matematica“.
Monica D’Ascenzo si presenta così:
Liceo Scientifico
Italiano era la mia materia preferita, ma matematica e fisica erano le più stimolanti, anche grazie al professor Fregoni che in quinta, ad esempio, lavorò un anno intero per portarci a capire che cos’è l’entropia.
Ho scelto di laurearmi in Lettere, indirizzo filologico letterario, perché da grande volevo fare la giornalista. Con il senno di poi se avessi studiato economia sarebbe stato più semplice diventare giornalista finanziaria, quale sono.
Mi piacerebbe incontrare Leonardo Da Vinci, per l’eclettismo. Mi affascinano le persone che sanno usare la propria intelligenza in diversi ambiti. Dal punto di vista dell’intelligenza emotiva, mi incuriosirebbe incontrare Albert Einstein per comprenderne i tormenti.
In realtà non ho una figura di riferimento. Se dovessi usare una metafora rappresenterei la mia carriera come un videogioco: non ci sono items che vanno bene per tutti i livelli. Bisogna saper scegliere il “potenziamento” adatto per passare al livello successivo. E’ stato così anche nella mia carriera: le figure di riferimento mi hanno accompagnato per un pezzo di strada e poi mi hanno lasciato proseguire per il percorso che ho scelto.
Non si può fare
Se fossi napoletana, sarebbe “Che ce vo’”. Nata a Milano dico, invece, “Si può fare”.
Molto. Senza le basi del liceo scientifico avrei davvero avuto problemi a passare da Dante al bilancio di una società quotata, senza aver fatto un percorso accademico adeguato.
Iniziare a lavorare su se stessi. Nessuno è immune dagli stereotipi, soprattutto quelli inconsci. Se vogliamo che qualcosa cambi, dobbiamo iniziare a cambiare noi per primi. Solo questo ci permetterà di crescere generazioni meno condizionate.
Giocatevi la vostra passione. Quando si lavora con passione è tutto più semplice, non solo professionalmente. E non abbiate paura di alzare la mano: non si è mai troppo giovani per avere un’idea geniale.
Riuscire a rendere reali le intuizioni, di qualunque natura siano.
Grazie Monica!
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