Prerequisiti per affrontare la lezione sui tipi di avverbio
Per affrontare la lezione sui tipi di avverbio è necessario conoscere:
L’avverbio è una parte invariabile del discorso che ti permette di modificare il significato di un’altra parola, specificandone una determinata caratteristica. Quale? Dipende dal tipo di avverbio che usi.
Avverbio, in latinoad + verbum, significa “vicino a una parola”. La sua funzione, infatti, è quella di precisare il significato della parola a cui si aggiunge, che può essere:
A seconda del loro significato, gli avverbi si distinguono in diversi tipi: avverbi di modo, di quantità, di tempo, di luogo, di giudizio e interrogativi. Impara a usarli tutti in questa lezione.
Per affrontare la lezione sui tipi di avverbio è necessario conoscere:
Gli avverbi di modo indicano il modo in cui avviene l’azione espressa dal verbo, come nella frase Enrico ascolta attentamente la lezione.
Molti di questi avverbi sono formati aggiungendo il suffisso -mente al femminile dell’aggettivo corrispondente: attenta-mente, rapida-mente, onesta-mente… Come mai? Perché in origine questi avverbi erano espressioni latine formate da due parole: il nome femminile mens, mentis al caso ablativo (mente) e un aggettivo concordato. Col passare del tempo aggettivo e nome hanno iniziato a fondersi in un’unica parola e dal significato di “con mente attenta”, “con mente rapida”, “con mente onesta” e così via si è passati a quello attuale degli avverbi attentamente, rapidamente e onestamente.
Oltre agli avverbi di modo in -mente, ci sono anche quelli in -oni (carponi, tentoni, bocconi...) e gli aggettivi qualificativi usati al maschile singolare in funzione avverbiale (Parla forte!).
Gli avverbi di quantità indicano una quantità indefinita: poco, almeno, abbastanza, quasi, soltanto, molto, altrettanto, circa, troppo…
Devi però fare attenzione a non confonderli con gli aggettivi e i pronomi indefiniti. Per riconoscerli tieni presente che se accompagnano il nome sono aggettivi, se lo sostituiscono sono pronomi, se invece precisano il significato del verbo sono avverbi, come vedi negli esempi seguenti:
Gli avverbi di luogo indicano il luogo in cui si svolge l’azione o dove si trova un oggetto o una persona rispetto a chi parla e a chi ascolta.
Tra questi ci sono:
Ricordati però che parole come sotto, sopra, dentro, fuori, davanti e dietro possono essere usate anche in funzione di preposizioni improprie quando reggono un nome. Fuori è perciò un avverbio nella frase Ti aspetto fuori, ma è una preposizione nella frase Ci troviamo fuori da scuola.
Gli avverbi di giudizio si distinguono in:
Ecco un esempio di frase in cui puoi osservare come l’utilizzo dell’avverbio di negazione non ti permetta di capovolgere il senso della frase, trasformandola da positiva a negativa:
Mi piacciono le lasagne. -> Non mi piacciono le lasagne.
Gli avverbi interrogativi sono usati per introdurre una domanda diretta (Come stai? Dove vai? Quando torni?). Diventano invece congiunzioni quando introducono un’interrogativa indiretta o un’altra subordinata (Vorrei sapere dove vai).
Questi stessi avverbi possono assumere anche valore esclamativo, per esempio nella frase Come sei bravo!
Anche ecco è un avverbio e viene definito presentativo perché si usa per presentare ciò di cui si parla, richiamando l’attenzione dell’interlocutore all’inizio della frase (Ecco che arriva Lorenzo). Al contrario, l’avverbio insomma si usa a conclusione di un ragionamento o di un discorso (Insomma, vi ho detto tutto e ora attendo vostri suggerimenti).