Giosuè Carducci: vita e opere

Scopri la vita e le opere di Giosuè Carducci, poeta "vate della Terza Italia", cioè quella del Risorgimento dopo quella dell'antica Roma e dei comuni medievali. È lui il primo italiano a vincere il Premio Nobel per la Letteratura nel 1906.

Appunti

Nato a Valdicastello, in provincia di Lucca, nel 1835, Giosuè Carducci è un poeta, professore, erudito difensore del Classicismo.

Si appassiona fin da ragazzo allo studio del latino e, dopo la laurea, si dedica all'insegnamento. Nel 1860 ottiene la cattedra di Letteratura italiana dell'Università di Bologna, dove resterà fino al 1904 quando a subentrargli sarà un suo ex allievo, Giovanni Pascoli.

Tra sue opere maggiori, due raccolte di poesie, le Rime nuove  e le Odi barbare.

È animato da un forte patriottismo unito a un atteggiamento anticlericale e nel 1890 viene nominato senatore.

Muore a Bologna nel 1907, dopo aver ottenuto, primo italiano a riuscirci, il Premio Nobel per la Letteratura.

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Mappa mentale su Giosuè Carducci: vita e opere

Nella mappa trovi le date fondamentali della vita di Giosuè Carducci e le sue opere maggiori.

L'Inno a Satana è la manifestazione del suo atteggiamento ostile e aggressivo nei confronti della Chiesa: Carducci aveva ricevuto un'educazione cattolica e, proprio per questo, si scaglia contro il clero accusato di calpestare i valori predicati dal Cristianesimo e identifica in Satana il progresso scientifico che si oppone al fanatismo religioso.

Carducci trova nei poeti antichi come Archiloco e Orazio dei modelli non solo di stile, ma anche di ideali e nei suoi Giambi ed epodi esalta la libertà e la giustizia, rifiutando i compromessi dell'Italia unita.

La raccolta più ampia delle sue poesie viene pubblicata nel 1887 con il titolo di Rime nuove. Segnuono le Odi barbare, tentativo di riprodurre la metrica quantitativa greca e latina con quella accentuativa italiana, e Rime e ritmi, in cui emerge il tema del paesaggio.

Per ripassare guarda Giosuè Carducci raccontato da Lillo.

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San Martino di Carducci

San Martino è una poesia di Carducci che fa parte della raccolta Rime nuove. È composta da quattro quartine di versi settenari.

Il titolo fa riferimento alla festa di San Martino, che si celebra l'11 novembre, giorno in cui, come dice il proverbio "ogni mosto diventa vino".

L'allegria del borgo si contrappone alla natura in tempesta e alla malinconia dei pensieri "esuli" come gli stormi di uccelli neri che migrano al tramonto.

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Mappa di Carducci da stampare

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