Prerequisiti per affrontare la lezione su Matilde Serao
Per affrontare la lezione su Matilde Serao è necessario conoscere il Verismo.
Chi è Matilde Serao? È la prima donna italiana a fondare e dirigere un quotidiano, Il Corriere di Roma prima, poi anche Il Mattino e Il giorno.
Scopri le principali informazioni sulla vita e le opere di questa scrittrice che con i suoi romanzi e novelle va collocata fra gli autori veristi.
Nata a Patrasso, in Grecia, nel 1856 da padre napoletano esiliato in quanto anti-borbonico e madre greca, cresce a Napoli, dove consegue il diploma di maestra e inizia a lavorare come telegrafista. All'età di 26 anni si trasferisce a Roma dove conosce Edoardo Scarfoglio, con cui si sposa e fonda il Corriere di Roma, che però chiuderà due anni più tardi.
Tornati a Napoli, i due fondano Il Mattino, ma il sodalizio si interrompe con il tradimento di lui e lo scandalo suscitato dal suicidio della sua amante: lasciata la figlia nata da questa relazione sull'uscio di casa Scarfoglio, la donna si toglie la vita, episodio che trova spazio su tutti i giornali.
Matilde si separa da Scarfoglio e nel 1903 fonda Il Giorno insieme a Giuseppe Natale, con il quale si sposerà dopo la morte del primo marito.
Muore nel 1927, dopo essere stata candidata al Nobel per la Letteratura nel 1926.
Per affrontare la lezione su Matilde Serao è necessario conoscere il Verismo.
Nella mappa trovi le date fondamentali della vita di Matilde Serao e le sue opere maggiori.
Nelle sue novelle e nei suoi romanzi trova espressione il Verismo di Napoli: Matilde denuncia il degrado dei quartieri poveri della città e accusa la politica che fa proclami e specula senza conoscere come stanno davvero le cose.
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Matilde Serao è la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un giornale.
La sua esperienza di giornalista si riflette anche nei suoi romanzi, dove dimostra un'attenzione particolare per le questioni sociali.
Frequentando ambienti colti, stringe amicizie con Giosuè Carducci, che la definisce "la più forte prosatrice d'Italia", e Gabriele D'Annunzio, convincendoli a collaborare ai suoi giornali.
Per approfondire ascolta Matilde Serao raccontata da Donatella Trotta.
"Nient’altro che scrivere. Questo è il mio mestiere. Questo è il mio destino. Scrivere fino alla morte".
Così rispose Matilde Serao ai colleghi di Napoli che le chiedevano perché volesse trasferirsi a Roma. Per scrivere, perché questo era il suo mestiere e il suo destino.
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