Mappa mentale su Sigmund Freud
Nella sua indagine sull’inconscio, Freud è fortemente debitore delle filosofie di Platone (e di tutta la cultura greca arcaica e mitologica in generale), Schopenhauer, Nietzsche, nonché del suo brillantissimo collaboratore e amico Carl Gustav Jung. Durante la sua ricerca Freud perviene alla descrizione della mente come di una realtà non unitaria, bensì frammentata, che descrive dapprima con la metafora delle tre “regioni”, o prima topica (Inconscio, Preconscio e Conscio) e successivamente finalizza nella metafora delle tre “istanze”, o seconda topica: Es, Io e Super-Io.
Nel 1900 Freud dà alle stampe uno dei libri più straordinari del secolo, destinato a impressionare e stimolare non soltanto la comunità, ma anche il sentimento comune: L’interpretazione dei sogni. Da questo momento in poi, infatti, non è più possibile assumere un atteggiamento inconsapevole e ingenuo di fronte a fatti quotidiani, eppure misteriosi, quali i sogni, i lapsus e i cosiddetti atti mancati. È la nascita di una nuova disciplina, destinata a dividere le opinioni di specialisti e profani: la psicanalisi o psicologia del profondo.
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