Con Hegel la filosofia, la storia e l’arte sembrano essere giunte a compimento. Il sistema filosofico ideato dal grande pensatore tedesco è, infatti, onnicomprensivo. In esso trova finalmente spiegazione il problematico rapporto tra finito e infinito, così come l’apparente contraddizione tra Spirito e Natura che tanto aveva affascinato il Romanticismo.
Appunti
Hegel nasce a Stoccarda, in Germania, nel 1770.
Avviato agli studi teologici sin da giovane presso il seminario di Tubinga, Hegel si avvicina successivamente alla filosofia senza tuttavia mai dimenticare i suoi anni di formazione giovanile, come ben testimoniano la strutturazione triadica della sua dialettica, già all’opera nella Fenomenologia dello spirito del 1807, nonché la posizione di assoluto rilievo che egli riserva al cristianesimo all’interno della sua Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio del 1817.
Dal 1818 insegna a Berlino, di cui diviene anche rettore, dove muore nel 1831.
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Mappa mentale su Hegel
Hegel può serenamente essere considerato come il pensatore dell’infinito; colui che, con un’audace riflessione filosofica, è riuscito a trovare una conciliazione perfetta tra le due istanze che apparivano irriducibili l’una all’altra: il finito e l’infinito. Vi è riuscito grazie al suo peculiare concetto di sintesi (Aufhebung) con cui dà ragione tanto dell’intima struttura processuale e dialettica della realtà quanto di quella del pensiero.
La scelta di Hegel per indicare il terzo momento della dialettica cade sul termine Aufhebung, il quale, a differenza della sua traduzione italiana (sintesi), permette una pregnanza semantica non indifferente, indicando al tempo stesso il togliere quanto il conservare, tipico del processo dialettico hegeliano.
La dialettica servo-padrone
Si tratta di una delle riflessioni più famose, importanti e commentate di tutto il pensiero hegeliano, che anche Marx recupera e rielabora originalmente in chiave sociopolitica per fondare la propria idea della Storia come processo di un’incessante lotta di classe.
In buona sostanza, la dialettica servo-padrone allude al pericoloso percorso che l’idea e la pratica della libertà devono intraprendere per potersi concretizzare e affermare nel mondo. Si tratta di un ragionamento e di una vicenda letteralmente paradossali dove, alla fine, il servo che inizialmente dipende ed è totalmente sottomesso al suo signore, grazie al lavoro si trasforma, si emancipa e si libera fino a diventare signore e dominatore del suo stesso signore.
Una possibile e originale rilettura cinematografica della dialettica servo-padrone è quella offerta dal film Django Unchained(2012) di Quentin Tarantino.
Frase celebre di Hegel
"Ciò che l’esperienza e la storia insegnano è questo: che uomini e governi non hanno mai imparato nulla dalla storia, né mai agito in base a principi da essa dedotti".
(Lezioni sulla filosofia della storia, 1837)
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