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L'Ermetismo: contesto, temi e autori

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

L’Ermetismo è una corrente letteraria che ha avuto le sue origini all’inizio del XX secolo, caratterizzata da una poesia densa, astratta e simbolica. Il nome “Ermetismo” deriva dall’antico dio greco Hermes e dal termine “ermetico”, che indica qualcosa di sigillato o nascosto, e si rifà all’idea di un sapere occulto e di difficile accesso. Questa corrente si sviluppò come reazione alle devastazioni della Prima Guerra Mondiale e come risposta alla percezione di una crisi spirituale e morale dell’umanità.

La poesia ermetica tende ad essere introspettiva, concentrata sull’esplorazione dell’io e dell’inconscio. I poeti ermetici utilizzano un linguaggio ricco di metafore e simboli, spesso volutamente oscuro, per esprimere le complessità del sentire e l’inaccessibilità della vera conoscenza. Questa difficoltà di interpretazione riflette il tentativo di catturare e comunicare realtà che vanno oltre il visibile e il razionalmente comprensibile.

Un altro aspetto centrale dell’Ermetismo è la ricerca di un contatto con la dimensione trascendente e assoluta. Gli autori ermetici si avventurano in una sorta di viaggio mistico, attraverso il quale cercano di superare i limiti del mondo materiale e di raggiungere una comprensione più profonda dell’esistenza. Questo percorso è spesso marcato da un tono meditativo e contemplativo.

L’Ermetismo non si limita a una mera esplorazione della spiritualità; è anche una risposta alle incertezze del tempo. In un’epoca segnata da rapidi cambiamenti tecnologici e da una profonda disillusione post-bellica, la poesia ermetica si presenta come un rifugio, un luogo di resistenza contro la standardizzazione e l’alienazione dell’individuo.

In termini stilistici, l’Ermetismo si distacca dal realismo e dal formalismo delle avanguardie precedenti, come il Futurismo o il Dadaismo, per abbracciare una forma di espressione più soggettiva e meno legata alla rappresentazione oggettiva della realtà. La poesia ermetica è spesso lirica, caratterizzata da una musica interna che rispecchia il flusso di coscienza del poeta.

L’influenza dell’Ermetismo ha attraversato il Novecento, lasciando tracce nel lavoro di molti poeti successivi e contribuendo al dibattito sulla funzione della poesia e dell’arte in un mondo sempre più complesso e frammentato. La sua eredità si trova nella capacità di indagare le profondità dell’esperienza umana e nell’incessante ricerca di un linguaggio che possa esprimere le verità nascoste dell’esistenza.

Il contesto di sviluppo dell’Ermetismo

L’Ermetismo si afferma come corrente poetica a Firenze, in un periodo storico segnato da turbolenze e cambiamenti radicali che vanno dal 1933 al 1942. Questa fase è contemporanea alla crescita e caduta del fascismo in Italia, un regime che dal 1922 al 1943 esercitò un controllo autoritario sulla società, limitando la libertà di espressione e imponendo un’ideologia totalitaria che influenzò profondamente la cultura e l’arte del tempo. In questo clima di oppressione politica e culturale, l’Ermetismo nasce come una forma di resistenza, un linguaggio criptico e carico di simbolismo che si sottraeva alla retorica propagandistica e al controllo del regime.

Durante questi anni, l’Italia e il mondo erano anche sull’orlo o già immersi nei conflitti della Seconda Guerra Mondiale, che durò dal 1940 al 1945. Le tensioni belliche, le distruzioni e le perdite umane che caratterizzarono questo conflitto si riflettevano nella poesia ermetica, che spesso evocava temi di alienazione, dolore e ricerca di salvezza interiore. Gli autori di questa corrente, pur vivendo in un’epoca di estrema violenza e distruzione, si volgevano verso un mondo interiore, cercando significati più profondi e universali, al di là della realtà storica immediata.

La poesia ermetica, quindi, si sviluppa in un periodo di crisi in cui l’individuo è costantemente confrontato con la morte, l’incertezza e il caos, un contesto che alimenta la ricerca di un’espressione poetica che possa trascendere la realtà immediata. In questo senso, l’Ermetismo può essere visto come un tentativo di preservare la dignità umana e l’indipendenza dello spirito in un’epoca di oscurantismo e di conflitto.

I temi dell’Ermetismo

L’Ermetismo, in quanto movimento poetico, trova nelle sue tematiche e nei suoi modelli un’affinità con il Simbolismo e l’influenza di poeti come Ungaretti, che segnano il tessuto della sua espressione. La poesia ermetica si distingue per la sua natura oscura, un oscurantismo intenzionale che sfida il lettore a cercare significati più profondi al di là della superficie. Questo tipo di poesia spesso si avvale di un linguaggio simbolico, dove le immagini e i suoni assumono significati che trascendono il loro valore letterale, proponendo un’esplorazione emotiva e intellettuale che invita a una meditazione più profonda.

La forma poetica ermetica è caratterizzata da versi brevi e spezzati, con ampi spazi bianchi sulla pagina che suggeriscono pause e silenzi carichi di significato. Questa frammentazione del verso rispecchia il frammentario sentire dell’epoca e crea un ritmo interiore che accompagna il lettore in un viaggio attraverso le sensazioni e le riflessioni del poeta.

Il tema della difficoltà di vivere è centrale nell’Ermetismo. Questa tematica si riflette nella lotta interiore, nel senso di alienazione e nella ricerca di comprensione in un mondo che appare spesso ostile o indifferente. La poesia ermetica non si limita a descrivere la sofferenza, ma cerca di trasformarla in una forma di conoscenza, in un ponte verso un sapere che si colloca al di là delle esperienze quotidiane.

In queste caratteristiche e tematiche, l’Ermetismo rivela la sua essenza: non è solo una forma di espressione artistica, ma anche un modo di interpretare e di affrontare l’esistenza, offrendo un rifugio poetico in cui l’ansia e la complessità della vita possono essere non solo rappresentate ma anche trascendente.

L’Ermetismo e Salvatore Quasimodo

Salvatore Quasimodo si staglia come una delle figure di spicco dell’Ermetismo, portando avanti la tradizione di questa corrente con un suo stile distintivo e una voce poetica fortemente personale. Il modo di scrivere di Quasimodo è immediatamente riconoscibile per la sua intensità lirica e per l’uso di un linguaggio denso di immagini e metafore che sfidano il lettore a penetrare oltre la superficie del testo. La sua poesia è un tessuto di emozioni e pensieri intessuti con una precisione quasi musicale, dove ogni parola è carica di significati e ogni silenzio è un respiro carico di attese e di risonanze.

Nel corpus delle opere di Quasimodo troviamo una costante riflessione sulla condizione umana, un’incessante ricerca di pace in un mondo segnato dalle cicatrici della guerra e dalla sofferenza. La sua opera “Ed è subito sera“, emblematica del suo stile, è un esempio di come poche, incisive parole possano evocare un universo di sensazioni, un microcosmo emotivo in cui il tempo e l’esistenza si condensano in un unico, potente istante.

La produzione poetica di Quasimodo è vasta e variegata, con opere che spaziano dalla riflessione sulla storia e sulla mitologia, come si vede in “Oboe sommerso“, fino all’indagine del dolore e della perdita, temi centrali in “Dare e avere“. Queste opere non sono solo espressioni di un’epoca o di una particolare corrente letteraria, ma diventano espressioni universali del tentativo umano di dare voce alle proprie esperienze più profonde e insondabili.

La poesia di Quasimodo, così intrisa di elementi ermetici, si erge come un ponte tra il mondo interiore e l’universale, tra l’esperienza personale e la condivisa condizione umana, facendo di lui non solo un poeta dell’Ermetismo, ma anche un poeta per tutti i tempi.

Ed è subito sera di Quasimodo

Salvatore Quasimodo è il maggior rappresentante della corrente dell’Ermetismo, vincitore del premio Nobel per la Letteratura nel 1959.

Le sue raccolte più importanti sono Oboe sommerso, pubblicata nel 1932, e Ed è subito sera, che si apre con l’omonima poesia composta di soli tre versi. In questo componimento Quasimodo esprime la solitudine dell’uomo e la brevità della vita.

Nella scheda trovi la poesia di Quasimodo insieme a Sera di febbraio di Umberto Saba, in cui la morte è vista come unica consolazione all’angoscia di vivere.

Per stampare la scheda, scarica il pdf qui:

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Mappa mentale sull’Ermetismo e Salvatore Quasimodo

L’Ermetismo eredita dal Simbolismo l’idea di una poesia evocativa, che usa un linguaggio simbolico e analogico per esprimere significati nascosti. La ricerca dell’essenzialità si riflette nella scelta di parole precise e anche gli spazi bianchi e i silenzi diventano importanti.

Giuseppe Ungaretti anticipa alcune caratteristiche della poesia ermetica e Salvatore Quasimodo ne è il maggior rappresentante.

A questa corrente letteraria si contrappone una poesia più semplice e chiara, come quella di Umberto Saba.

Per stampare la mappa con le informazioni principali sull’Ermetismo, scarica il pdf in bianco e nero qui:

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