Salta al contenuto

Seconda Guerra Mondiale: cause, avvenimenti e conseguenze

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

La Seconda Guerra Mondiale, che si svolse dal 1939 al 1945, è stata uno dei conflitti più vasti e devastanti nella storia dell’umanità, con un impatto globale che ha coinvolto quasi ogni nazione nel mondo. Le sue cause sono radicate in una complessa rete di fattori politici, economici e sociali, molti dei quali emersero dalle ceneri della Prima Guerra Mondiale.

Al termine della Grande Guerra, il Trattato di Versailles aveva stabilito condizioni di pace punitivamente severe per la Germania, contribuendo a un senso di umiliazione e rancore tra i tedeschi. Le riparazioni di guerra e le restrizioni militari imposte alla nazione crebbero un fertile terreno per il nazionalismo estremo e il revanscismo. La crisi economica globale degli anni ’30, inclusa la Grande Depressione, esacerbò le tensioni, creando condizioni di instabilità politica e sofferenza sociale in cui l’ideologia nazista di Adolf Hitler trovò un ampio sostegno.

L’ascesa dei regimi totalitari in Germania, in Italia con il fascismo di Mussolini, e in Giappone, che perseguivano aggressivi disegni espansionistici, sfidò direttamente l’ordine internazionale. La politica di appeasement, adottata da alcune democrazie occidentali nella speranza di evitare un altro conflitto sanguinoso, si rivelò infruttuosa di fronte alle ambizioni di Hitler, culminando nell’annessione della Cecoslovacchia dopo l’occupazione della Renania e l’Anschluss dell’Austria.

L’invasione della Polonia da parte della Germania il 1° settembre 1939 segnò l’inizio ufficiale della Seconda Guerra Mondiale, con la Gran Bretagna e la Francia che dichiararono guerra alla Germania due giorni dopo. La rapidità della campagna tedesca, aiutata dalla strategia della “guerra lampo” o Blitzkrieg, portò alla rapida occupazione di gran parte dell’Europa.

Il conflitto si estese rapidamente a livello globale con l’ingresso in guerra di nazioni all’esterno dell’Europa, tra cui l’Unione Sovietica, attaccata dalla Germania nel 1941 nonostante il precedente patto di non aggressione, e gli Stati Uniti, che entrarono in guerra a seguito dell’attacco giapponese a Pearl Harbor il 7 dicembre 1941.

La Seconda Guerra Mondiale fu caratterizzata da una portata e una brutalità senza precedenti, con il coinvolgimento di civili in una scala mai vista prima, l’introduzione di armi di distruzione di massa e l’orrenda realtà dell’Olocausto, lo sterminio sistematico di milioni di ebrei e di altri gruppi ritenuti indesiderabili dal regime nazista.

La guerra si concluse con la sconfitta degli Asse, la resa incondizionata della Germania nel maggio 1945 e l’uso delle bombe atomiche da parte degli Stati Uniti sul Giappone, che portò alla resa giapponese ad agosto dello stesso anno. Le conseguenze del conflitto furono profonde, con milioni di morti, vasta distruzione e il ridefinire dell’ordine geopolitico mondiale, portando all’era della Guerra Fredda tra le superpotenze

Le cause del secondo conflitto mondiale

Il secondo conflitto mondiale si innestò su un terreno già fertile di tensioni accumulate durante il periodo interbellico, con cause direttamente connesse agli eventi del primo conflitto globale e alle sue conseguenze. Le politiche imperialiste portate avanti da nazismo, fascismo, stalinismo e l’espansionismo del Giappone rappresentarono una delle spinte principali verso la guerra. Questi regimi totalitari, attraverso una combinazione di nazionalismo aggressivo e desiderio di espansione territoriale, minarono l’equilibrio politico e la pace mondiale.

L’umiliazione subita dalla Germania con il Trattato di Versailles, che aveva imposto pesanti sanzioni economiche e territoriali, generò rancore e desiderio di rivincita. Questo sentimento fu cavalcato dal regime nazista, che mirava a ripristinare la grandezza della nazione tedesca, spesso attraverso la retorica di un’ingiustizia storica da rettificare.

Le ripercussioni della crisi economica del 1929, che aveva provocato recessione globale, disoccupazione e instabilità politica, contribuirono a creare un clima di incertezza e disperazione, terreno fertile per l’ascesa di governi autoritari e per la giustificazione di politiche aggressive.

Il fallimento della Società delle Nazioni, istituzione internazionale creata al fine di prevenire ulteriori conflitti, fu evidente quando non riuscì a impedire o gestire efficacemente le crisi internazionali, come l’invasione dell’Etiopia da parte dell’Italia o l’occupazione della Manciuria da parte del Giappone. La sua incapacità di agire di fronte alle sfide poste dai regimi aggressivi minò la fiducia nella possibilità di mantenere la pace attraverso la diplomazia internazionale.

L’isolazionismo iniziale degli Stati Uniti, che scelsero di restare distaccati dai conflitti europei e asiatici e di evitare un coinvolgimento diretto negli affari internazionali, lasciò le democrazie europee in una posizione vulnerabile. Questa politica ritardò la formazione di un fronte unito che avrebbe potuto opporsi efficacemente alle ambizioni espansionistiche delle potenze dell’Asse.

La combinazione di questi fattori contribuì a un clima internazionale carico di tensione e sfiducia, che si sarebbe presto concretizzato nel più devastante conflitto che il mondo avesse mai conosciuto. La Seconda Guerra Mondiale fu così l’apice di un periodo di grandi tensioni, il risultato di un complesso intreccio di fattori storici, politici ed economici che si erano accumulati nel tempo.

Il nazismo e la persecuzione degli ebrei

Il nazismo fu un’ideologia totalitaria che emerse in Germania nel periodo tra le due guerre mondiali, culminando con l’ascesa al potere di Adolf Hitler e del suo partito, il NSDAP, nel 1933. Il nazismo propugnava una combinazione di estremo nazionalismo, razzismo, antisemitismo e anticomunismo, basato su una presunta superiorità della razza ariana e sull’obiettivo di creare un Nuovo Ordine in Europa. Il nazismo si sviluppò in un contesto di crisi economica, umiliazione nazionale dopo la Prima Guerra Mondiale e una profonda insoddisfazione sociale e politica.

Sotto il regime nazista, la Germania intraprese un processo di rapido riarmo e revanscismo, violando apertamente le restrizioni imposte dal Trattato di Versailles. La propaganda nazista, pervasiva e manipolativa, contribuì a creare un clima di odio e paura, in cui gli ebrei e altri gruppi erano demonizzati come nemici del popolo tedesco e responsabili di tutti i mali sociali ed economici.

La persecuzione degli ebrei iniziò con misure legislative discriminatorie, come le Leggi di Norimberga del 1935, che privavano gli ebrei della cittadinanza tedesca e dei diritti civili. Questo fu solo l’inizio di una campagna sistematica di deumanizzazione, espropriazione, violenza e omicidio. La notte dei cristalli nel 1938 segnò un’escalation della violenza, con pogrom su larga scala contro gli ebrei tedeschi, l’incendio delle sinagoghe e l’arresto di migliaia di persone, che furono poi inviate nei campi di concentramento.

Con lo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, il regime nazista estese la sua politica razziale ai territori occupati, dove milioni di ebrei e altre minoranze furono sistematicamente privati dei diritti, sfruttati come manodopera schiava, e infine uccisi. La “Soluzione Finale della questione ebraica”, come fu eufemisticamente chiamata dai nazisti, si rivelò essere un programma di sterminio industriale. Milioni di ebrei furono deportati nei campi di sterminio, dove la maggior parte fu assassinata nelle camere a gas.

L’Olocausto, come fu poi conosciuto questo genocidio, rappresenta uno dei capitoli più oscuri e dolorosi della storia umana, un crimine contro l’umanità che testimonia gli orrori di cui è capace l’ideologia del fanatismo e dell’odio razziale. Alla fine della guerra, il mondo si trovò di fronte alla scoperta dei campi di sterminio e alla piena consapevolezza dell’atrocità commesse dal regime nazista, atroci crimini che hanno lasciato una cicatrice indelebile nella memoria collettiva.

La Shoah

Con Shoah si intende la persecuzione e lo sterminio di circa sei milioni di ebrei durante la Seconda Guerra Mondiale. Il luogo simbolo è Auschwitz-Birkenau, dove sorge il campo di sterminio più tristemente famoso e dove sono stati ambientati parecchi film che raccontano questa tragedia dove, oltre agli ebrei, morirono anche persone di etnia rom e sinti, disabili, oppositori politici, omosessuali, Testimoni di Geova.

I momenti salienti della Seconda Guerra Mondiale

La Seconda Guerra Mondiale fu un conflitto di proporzioni senza precedenti, che vide una serie di eventi decisivi che ne segnarono il corso e l’esito. Il conflitto iniziò nel 1939 con l’invasione della Polonia da parte della Germania, un’azione che provocò una rapida risposta da parte delle potenze alleate e l’inizio di una guerra su scala globale. Quasi simultaneamente, l’Unione Sovietica invase la Finlandia, mostrando come l’espansionismo non fosse limitato a una singola nazione.

Nel 1940, la guerra si intensificò con l’invasione tedesca di Danimarca, Norvegia, Francia, Paesi Bassi, Lussemburgo e Belgio, mettendo in luce la potenza militare della Germania e la sua strategia di guerra lampo. L’Italia, alleata della Germania, entrò in guerra al fianco dell’Asse, espandendo il teatro del conflitto nel Mediterraneo e in Africa. Tuttavia, le forze alleate riuscirono a infliggere alla Germania una significativa sconfitta nella Battaglia d’Inghilterra, un punto di svolta che dimostrò la vulnerabilità dell’aeronautica tedesca e l’importanza della superiorità aerea.

Nel 1941, il conflitto prese una nuova direzione quando la Germania lanciò l’invasione dell’Unione Sovietica, rompendo il patto di non aggressione e aprendo il fronte orientale, che si rivelò cruciale per l’esito della guerra. Nello stesso anno, gli Stati Uniti entrarono in guerra a seguito dell’attacco giapponese a Pearl Harbor, segnando l’inizio di un impegno militare che sarebbe stato determinante per le sorti del conflitto.

La guerra nel Pacifico vide momenti critici come la Battaglia delle Midway nel 1942, dove la marina statunitense inflisse gravi perdite alla flotta giapponese. Nel Nord Africa, la Battaglia di El Alamein segnò un punto di svolta, con le forze britanniche che sconfissero Germania e Italia, impedendo ulteriori avanzate dell’Asse nel continente africano.

Il 1943 fu un anno di svolte strategiche, in particolare con la sconfitta tedesca nella Battaglia di Stalingrado, che segnò l’inizio del declino tedesco sul fronte orientale. In Italia, il crollo del regime fascista e l’armistizio con gli Alleati cambiarono il corso della guerra nel Mediterraneo.

Nel 1944, lo Sbarco in Normandia, noto anche come D-Day, segnò l’inizio della liberazione dell’Europa occidentale dal controllo nazista. Questa massiccia operazione anfibia portò alla liberazione della Francia e aprì la strada all’avanzata alleata verso la Germania.

La guerra giunse al suo culmine nel 1945, con eventi tragici e decisivi. La liberazione del campo di concentramento di Auschwitz svelò al mondo l’orrore dell’Olocausto. L’Italia fu completamente liberata, segnando la fine del fascismo nel paese. La morte di Hitler per suicidio nell’aprile 1945 fu il preludio al crollo totale della Germania nazista.

La guerra nel Pacifico terminò con l’uso senza precedenti delle armi atomiche su Hiroshima e Nagasaki ad agosto, che portò alla resa del Giappone il 2 settembre 1945. Questi attacchi nucleari non solo portarono alla conclusione della guerra, ma aprirono anche una nuova e inquietante era nella storia militare e nella coscienza collettiva mondiale.

La Seconda Guerra Mondiale si concluse ufficialmente con una vittoria alleata, ma a un costo umano e morale incommensurabile. Le sue conseguenze avrebbero ridefinito il panorama geopolitico, economico e sociale del mondo intero, lasciando cicatrici profonde e interrogativi ancora attuali sulla natura della guerra e della pace.

Le conseguenze del secondo conflitto mondiale

Le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale furono profonde e durature, trasformando in modo irreversibile il panorama geopolitico, economico e sociale del mondo. Nel 1945, con la fine del conflitto, si assistette al crollo del fascismo in Italia e alla fine del nazismo in Germania, eventi che segnarono non solo la fine delle dittature in Europa, ma anche l’inizio di un processo di democratizzazione e di ricostruzione politica. La sconfitta delle potenze dell’Asse aprì la via a nuove forme di governo e a un ripensamento dei sistemi politici e dei valori che avevano portato alla guerra.

In questo contesto di ricostruzione, la comunità internazionale cercò di istituire meccanismi per prevenire futuri conflitti su scala mondiale. La Costituzione dell’ONU, l’Organizzazione delle Nazioni Unite, fu uno dei primi passi verso la creazione di un corpo internazionale dedicato alla pace, alla sicurezza e alla cooperazione tra le nazioni.

Nel 1948, il Piano Marshall, un programma di aiuti economici proposto dagli Stati Uniti, fu avviato per assistere nella ricostruzione post-bellica dell’Europa. Questo piano fu fondamentale non solo per la ripresa economica ma anche per rafforzare le alleanze occidentali nel contesto emergente della Guerra Fredda, contrapposizione ideologica e politica tra gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica che aveva iniziato a delinearsi già nel finale della guerra.

La Guerra Fredda, che si sviluppò tra il 1949 e il 1991, vide la formazione di due blocchi opposti: la NATO, alleanza militare guidata dagli USA, e il Patto di Varsavia, sotto l’influenza sovietica. Questo periodo fu caratterizzato da una tensione costante, da gare armamentistiche, compresa la corsa nucleare, e da conflitti periferici, ma evitò un confronto diretto tra le due superpotenze, il che avrebbe potuto portare a una guerra nucleare.

Circa tra il 1953 e il 1963, l’Europa sperimentò un periodo di significativo boom economico. La ricostruzione e la modernizzazione dell’industria, insieme all’integrazione economica e alla formazione di un mercato comune europeo, contribuirono a un decennio di crescita e prosperità senza precedenti.

Infine, la Costituzione dell’Unione Europea nel 1993 rappresentò la maturazione del processo di integrazione europea iniziato nel dopoguerra. Con la firma del Trattato di Maastricht, i paesi europei si impegnarono in un progetto politico ed economico che portò alla creazione dell’euro e a una maggiore unificazione politica, con l’obiettivo di assicurare la pace, la stabilità e la prosperità in Europa.

In definitiva, il secondo conflitto mondiale portò a una ristrutturazione globale e all’inizio di un’epoca contraddistinta dalla bipolarità della Guerra Fredda, dalla decolonizzazione, dalla nascita di nuove nazioni e da una crescente interdipendenza economica e politica. Le sue ripercussioni si fanno sentire ancora oggi, nelle strutture politiche internazionali, nelle alleanze militari e nei continui sforzi per mantenere la pace e la cooperazione internazionale.

Hiroshima e Nagasaki

Il 6 e il 9 agosto del 1945 gli Stati Uniti sganciano due bombe atomiche, rispettivamente sopra la città di Hiroshima e di Nagasaki, provocando tra 100.000 e 200.000 vittime dirette, quasi esclusivamente civili, senza contare le decine di migliaia di persone che muoiono successivamente o sviluppano malattie gravi per le conseguenze dell’esposizione alle radiazioni.

I due bombardamenti costrinsero i giapponesi alla resa il 15 agosto 1945: era la fine della Seconda Guerra Mondiale.

La nascita dell’ONU

A Seconda Guerra Mondiale ancora in corso, si è costretti a prendere atto del fallimento della Società delle Nazioni, fondata alla fine della Prima Guerra Mondiale. Si tratta, ai fatti, della prima organizzazione intergovernativa incapace tuttavia di prestare fede alla propria prerogativa: mantenere la pace nel mondo. Dopo l’attacco a Pearl Harbour del 1941, il presidente americano Roosevelt comprende la necessità di un’istituzione internazionale capace di proteggere la sicurezza collettiva, difendere la libertà economica ed espressiva, evitando l’uso della forza. Per questo motivo gli Stati Uniti iniziano a sancire con Regno Unito, Cina e Unione Sovietica alleanze e accordi di mutuo soccorso e solidarietà.

La firma ufficiale che decreta la nascita dell’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) arriva ormai a guerra conclusa, nel 1945 a San Francisco. Qui, 50 stati partecipanti creano uno statuto di regole impensabile fino a pochi anni prima, a conflitto ancora acceso.

L’ONU oggi

Oggi l’ONU ha 6 organi principali: 5 con sede a New York, tra cui Assemblea Generale e Consiglio di Sicurezza, e uno all’Aia, in Olanda, ed è la Corte Internazionale di Giustizia.

Ma come riesce l’ONU a perorare le proprie cause e a raggiungere gli obiettivi che gli Stati membri si sono prefissati? Attraverso il proprio budget, che ammonta circa a 56 miliardi di dollari, versati dalle stesse nazioni membre. L’Assemblea Generale si occupa di decidere il budget annuale e la quota che ogni Paese deve versare all’organizzazione. Il budget viene diviso in 3 parti, dedicate alle seguenti attività:

  • budget operativo dell’ONU;
  • budget per il mantenimento delle missioni di pace;
  • budget per le organizzazioni umanitarie.

Il 24 ottobre si festeggia l’anniversario della fondazione di questa organizzazione, dalla cui istituzione il mondo ha vissuto senza conoscere un nuovo conflitto mondiale. Negli ultimi decenni l’ONU ha allargato le proprie competenze e, attraverso svariate agenzie, è attiva nella lotta contro malattie, povertà, malnutrizione e discriminazioni. Il programma più importante ad oggi è l’Agenda 2030: per saperne di più scopri il laboratorio dedicato ai 17 Goal dell’Agenda 2030 dell’ONU.

Cause, avvenimenti e conseguenze della Seconda Guerra Mondiale: video della mappa mentale

Scopri le cause che hanno portato allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale, i principali avvenimenti e le conseguenze più importanti del conflitto fino alla nascita dell’Unione europea.

Guarda il video con la mappa mentale narrata.

Mappa mentale della Seconda Guerra Mondiale: cause, avvenimenti e conseguenze

Quella che nei disegni del Führer sarebbe dovuta essere una “guerra lampo” attraverso la quale la Germania avrebbe facilmente sbaragliato le resistenze europee, con il passare del tempo si trasforma in un conflitto sempre più esteso e durevole fino a diventare, con l’ingresso ufficiale degli Stati Uniti nel 1941, un conflitto planetario vero e proprio che terminerà solamente nel 1945 con un bilancio spaventoso: più di 50 milioni di morti, L’Europa materialmente e moralmente distrutta, e ben due bombe atomiche sganciate sopra Hiroshima e Nagasaki, il 6 e il 9 agosto 1945.

Per stampare la mappa con le cause, i principali avvenimenti e le conseguenze della Seconda Guerra Mondiale scarica il pdf in bianco e nero qui:

Scarica PDF