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Giuseppe Mazzini: vita, pensiero politico e opere

Andrea Bosio

Andrea Bosio

INSEGNANTE DI FILOSOFIA E STORIA

Nato a Genova, è cresciuto a Savona. Si è laureato in Scienze storiche presso l’Università di Genova, occupandosi di storia della comunicazione scientifica e di storia della Chiesa. È dottorando presso la Facoltà valdese di teologia. Per Effatà editrice, ha pubblicato il volume Giovani Minzoni terra incognita.

Giuseppe Mazzini, una delle figure più luminose e influenti dell’Ottocento italiano, continua a ispirare generazioni con il suo ideale di libertà e unità. Rivoluzionario, pensatore e patriota, Mazzini ha incarnato lo spirito del Risorgimento, il movimento per l’unificazione italiana, e ha profondamente influenzato la formazione dell’Italia moderna. La sua visione di una nazione unita, fondata sui principi di libertà, giustizia e fraternità, si è rivelata essenziale per la nascita dello Stato italiano. Ma chi era veramente questo uomo e come ha plasmato l’identità italiana? In questo articolo, esploreremo la vita di Mazzini, le sue idee rivoluzionarie e il suo impatto sulla storia italiana.

La vita di Giuseppe Mazzini

Nato a Genova nel 1805, Giuseppe Mazzini crebbe in un periodo di grandi fermenti e cambiamenti politici. Sin dalla giovinezza, dimostrò una forte passione per la politica e un impegno nei confronti della causa della libertà. Inizialmente avvicinatosi al mondo legale, seguendo le orme del padre, abbandonò presto tale carriera per dedicarsi completamente alla causa rivoluzionaria.

Il 1831 fu un anno chiave per Mazzini: fu infatti coinvolto in una cospirazione contro il governo locale, che lo portò all’arresto e alla successiva condanna all’esilio. Fu durante l’esilio a Marsiglia che fondò la “Giovine Italia“, un’organizzazione segreta con l’obiettivo di promuovere l’unità e la libertà in Italia.

La vita di Mazzini fu costellata di esili, rientri clandestini in Italia e continue lotte politiche. Trascorse periodi significativi a Londra, dove entrò in contatto con altri esuli politici e dove continuò a scrivere e a promuovere le sue idee. Fu anche a Londra che sviluppò la sua visione di un’Europa delle nazioni, basata sulla cooperazione e sulla fraternità tra popoli liberi e indipendenti.

Il 1848, l’anno delle rivoluzioni europee, vide Mazzini tornare in Italia, dove partecipò attivamente ai moti insurrezionali, in particolare a Milano e a Roma. A Roma, contribuì alla proclamazione della Repubblica Romana, sebbene fosse destinata a durare poco.

Dopo il 1849, Mazzini visse ancora tra esili e rientri in Italia, continuando a sostenere la causa dell’unità italiana e a opporsi all’influenza straniera, in particolare quella austriaca, sul territorio italiano. Morì a Pisa nel 1872, ma il suo legato di patriottismo e passione politica rimane indelebile nella storia italiana, facendo di lui una delle figure più venerate del Risorgimento.

Gli ideali e il pensiero politico di Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini, spesso descritto come l’anima del Risorgimento, aveva un pensiero politico profondo e articolato, fortemente influenzato dai principi del romanticismo e dell’ideale repubblicano. Al centro del suo pensiero c’era l’idea di nazione come entità organica, basata su un legame spirituale e culturale tra le persone. Per Mazzini, la nazione non era solo un’entità geografica o politica, ma una comunità di individui legati da una storia, una cultura e un destino comune.

Uno dei concetti cardine del suo pensiero era il “Dovere“. Mazzini credeva fermamente che ogni individuo avesse un dovere morale verso la società e verso la nazione. Questa etica del dovere, intesa come responsabilità verso il prossimo e verso la comunità, era vista come l’antidoto all’egoismo e alla corruzione che, secondo Mazzini, avevano pervaso l’Italia dell’epoca.

La sua visione della politica era profondamente democratica e repubblicana. Si opponeva alle monarchie e alle dinastie regnanti, vedendo in esse degli ostacoli alla realizzazione della vera unità e libertà nazionale. Propugnava la creazione di una repubblica italiana fondata sul suffragio universale, sull’educazione del popolo e sull’eliminazione delle divisioni regionali.

Un altro aspetto fondamentale del suo pensiero era la sua visione internazionalista. Pur essendo un patriota italiano, Mazzini credeva nella fratellanza tra i popoli e nell’idea di una “Europa delle nazioni” e immaginava un continente in cui le nazioni libere e indipendenti collaborassero tra loro, rispettando la sovranità e la cultura altrui.

Giuseppe Mazzini e la liberazione di Roma

La sua visione di un’Italia repubblicana e unita ebbe come fulcro la città di Roma, vista non solo come l’antica capitale dell’Impero Romano, ma anche come il simbolo spirituale e culturale della nazione. Per Mazzini, Roma doveva diventare il cuore pulsante della nuova Italia, la sua capitale morale e politica.

Già negli anni ’40 del XIX secolo, Mazzini aveva cercato di instaurare una repubblica a Roma attraverso l’istigazione di insurrezioni, culminate nella fondazione della breve Repubblica Romana nel 1849. Nonostante il suo fallimento, a causa dell’intervento delle truppe francesi che ripristinarono il potere temporale del Papa, l’idea di una Roma liberata e repubblicana rimase salda nella mente di Mazzini.

Durante gli anni ’60, mentre il processo di unificazione italiana avanzava sotto la guida di Cavour e Vittorio Emanuele II, Mazzini rimase critico nei confronti della politica moderata e monarchica dei Savoia. Per lui, la vera unità d’Italia poteva essere completata solo con la liberazione di Roma e la sua proclamazione come repubblica. Anche se era in disaccordo con i metodi e gli obiettivi dei moderati, Mazzini continuò a lavorare per la causa dell’unità, cercando di organizzare rivolte e insurrezioni in vari punti della penisola.

Nel 1870, quando le truppe italiane entrarono a Roma e la città divenne la capitale del Regno d’Italia, il sogno di Mazzini di vedere Roma come cuore dell’Italia unita divenne realtà, sebbene non nella forma repubblicana da lui tanto desiderata. La liberazione di Roma rappresentò la conclusione del processo di unificazione nazionale, un processo in cui Mazzini aveva giocato un ruolo fondamentale, pur rimanendo spesso in disaccordo con i principali attori politici dell’epoca.

Mappa mentale su Giuseppe Mazzini

Giuseppe Mazzini nasce a Genova nel 1805. Ancora soltanto venticinquenne viene arrestato per attività cospirativa, mostrando già la sua tempra e i suoi ideali repubblicani, impegnandosi in prima persona a rischio della propria incolumità, accettando di vivere come esule per scampare agli arresti e alle condanne a morte, ma senza tuttavia rinunciare ai suoi ideali e alla loro messa in pratica.

Fonda diverse associazioni, tra cui la Giovine Europa, dimostrando con ciò uno spiccato spirito cosmopolitico e una coerente vocazione repubblicana senza confini. Riesce finalmente a tornare nascostamente in Italia soltanto in fin di vita.

Per stampare la mappa con le informazioni principali su Mazzini, scarica il pdf in bianco e nero qui:

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