Gutenberg e l'invenzione della stampa a caratteri mobili

Grazie a Gutenberg la cultura europea ha ricevuto un impulso e un'accelerazione formidabili, con l'invenzione della stampa a caratteri mobili che porta alla nascita del libro come lo intendiamo oggi.

Raramente un'invenzione ha avuto una portata così innovatrice e rivoluzionaria: è l'inizio di un'epoca nuova dove il sapere contenuto nei libri diventa più accessibile, più diffuso e più economico di prima, contribuendo all'alfabetizzazione e all'acculturazione dell'Europa.

Appunti

L'invenzione della stampa a caratteri mobili cambia l’Europa del Quattrocento e il mondo intero per i secoli a venire.

L'artefice è Johann Gutenberg, nato a Magonza, in Germania, nel 1400.

Personalità coraggiosa e intraprendente, nonché dotato di un considerevole fiuto per gli affari, Gutenberg cresce nell’ammirazione per l’operato degli orafi di Magonza, per la loro straordinaria capacità di incisione e lavorazione dell’oro. Da questa considerazione e dal suo estro inventivo, nasce l’intuizione di sostituire la copiatura amanuense dei libri con un’altra modalità ugualmente efficace, ma più veloce, economica e precisa: la stampa a caratteri mobili.

Gutenberg muore a Mainz, in Germania nel 1468.

Il primo libro ad essere stampato sarà la Bibbia, ma per una più diffusa alfabetizzazione bisognerà aspettare l'Ottocento e, ancora più tardi, la rivoluzione digitale. 

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Mappa mentale su Gutenberg e l'invenzione della stampa a caratteri mobili

L’invenzione della stampa a caratteri mobili spetta senza ombra di dubbio a Johann Gutenberg, seppure durante la sua vita e persino alcuni secoli dopo vi sia stato qualcuno che abbia provato a scippargliene la paternità. Oggi però possediamo documenti incontrovertibili che ci assicurano che fu lui l’inventore e che il primo libro mai stampato al mondo fu la Bibbia in latino, nel 1453.

Tuttavia, non fu questa la prima impresa di Gutenberg: egli, infatti, aveva iniziato dando alle stampe le cosiddette “Lettere di indulgenza” che la Chiesa vendeva ai fedeli. Tale scelta fu dovuta al fatto che queste lettere avevano il pregio di essere brevi e tutte uguali, cosa che semplificava e di molto il lavoro dello stampatore. 

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Il primo libro stampato al mondo: la Bibbia di Gutenberg

Oggi esistono poco più di una quarantina di esemplari di questo preziosissimo testo che non solo fu il primo a essere stampato ma, da allora, si calcola che ne siano state prodotte circa 4 miliardi di copie, il che rende la Bibbia il libro più stampato nella storia dell’editoria mondiale.

Uno dei fortunati possessori di questo libro è Bill Gates, il quale nel 1994 ha dovuto sborsare circa 10 milioni di dollari per aggiudicarselo a un’asta.

L'alfabetizzazione dalla stampa di Gutenberg ai mass media

La stampa di Gutenberg nasce all’incirca a metà del XV secolo, ma già a metà del XVII secolo dai libri si è in grado di passare ai primi giornali stampati in Italia e in Europa. La vera rivoluzione nel campo dell’editoria deve aspettare però fino al XIX secolo, in Europa, quando una più diffusa alfabetizzazione e ripartizione della ricchezza permetterà la formazione di una classe borghese in grado di influenzare sempre più il mondo politico e la società attraverso la diffusione dei quotidiani, letti da un numero sempre crescente di persone.

La rivoluzione digitale dei quotidiani è soltanto l’ultima tappa di un processo cominciato mezzo millennio prima a Magonza, grazie a Gutenberg.

La libertà di stampa secondo Camus

Ecco una celebre frase di Camus sulla libertà di stampa: 

"La stampa libera può, naturalmente, essere buona o cattiva, ma è certissimo che senza libertà non potrà essere altro che cattiva".

(A. Camus, Resistenza, ribellione e morte, 1944)

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