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Il Neoclassicismo nell'arte e nella letteratura

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Il Neoclassicismo rappresenta una delle correnti più significative che hanno segnato l’arte e la letteratura europea tra la fine del XVIII secolo e l’inizio del XIX secolo. In Italia, questa corrente ha assunto una risonanza particolare, influenzando profondamente la produzione artistica e letteraria dell’epoca. Emergendo come reazione al Rococò e al Barocco, il Neoclassicismo ha cercato di riscoprire e rievocare l’estetica, i valori e i canoni dell’antica Grecia e Roma, proponendo un ritorno all’ordine, alla semplicità e alla rigida aderenza alle regole.

L’arte neoclassica è stata contraddistinta da forme chiare, lineari e da una forte enfasi sul decoro, mentre la letteratura si è focalizzata sulla rappresentazione dell’umano attraverso gli ideali di virtù e onore. Ma cosa ha portato alla nascita di questa corrente? Quali eventi storici hanno fornito il terreno fertile per la sua diffusione?

Il contesto in cui si è sviluppato il Neoclassicismo

Il XVIII secolo fu segnato da una serie di scoperte archeologiche che avrebbero profondamente influenzato l’immaginario collettivo europeo. Gli scavi di Pompei ed Ercolano, iniziati nel 1748 e 1738 rispettivamente, rivelarono al mondo l’incredibile ricchezza e la sofisticatezza della cultura romana antica. Queste città, sepolte dall’eruzione del Vesuvio nel 79 d.C., emersero quasi intatte, offrendo un’istantanea della vita quotidiana nell’antica Roma e l’euforia di queste scoperte stimolò un rinnovato interesse per l’antichità classica in tutta Europa.

Parallelamente a questi eventi, l’Europa stava attraversando un periodo turbolento. Il regime del Terrore in Francia, seguito dalla rivoluzione francese, aveva gettato le basi per una riflessione profonda sulle virtù civiche, sulla libertà e sull’ordine sociale. Napoleone Bonaparte, che emerse come una figura dominante in questo contesto, si presentò come l’erede delle grandi figure dell’antichità, utilizzando l’arte e l’architettura neoclassica per legittimare e consolidare il suo potere.

In Italia, questi avvenimenti ebbero un impatto diretto. Le campagne napoleoniche nella penisola portarono con sé l’ideale neoclassico, e molti artisti e intellettuali italiani furono coinvolti in questo fervore per l’antichità. Il Neoclassicismo, quindi, non fu solo un ritorno estetico all’antico, ma rappresentò anche un mezzo per esplorare e confrontare i valori del presente con quelli dell’antichità, in un’epoca di profondi cambiamenti sociali e politici.

I temi del Neoclassicismo

Il Neoclassicismo, nella sua essenza, rappresenta una reazione contro le eccessività del Barocco e del Rococò, aspirando a un ritorno alla purezza, semplicità e nobiltà dei classici greci e romani. Nel campo letterario, questa rievocazione si è manifestata attraverso una serie di temi ricorrenti e distintivi.

  • L’idealizzazione dell’antico: la letteratura neoclassica vedeva nella civiltà antica un modello di virtù, saggezza e bellezza. L’antichità veniva spesso idealizzata come un’epoca in cui l’umanità aveva raggiunto un equilibrio perfetto tra ragione e sentimento, arte e natura e gli autori neoclassici spesso attingevano direttamente da opere antiche, rielaborando temi, storie e personaggi in chiave contemporanea.
  • La ragione e l’ordine: in contrasto con l’emotività spesso sconfinata del Barocco, il Neoclassicismo enfatizzava la primazia della ragione. Si riteneva che attraverso la ragione, l’individuo potesse raggiungere verità universali e questo approccio influenzò fortemente la struttura e la forma delle opere letterarie, che tendevano a essere rigorose, simmetriche e ben ordinate.
  • Il didascalismo: molte opere neoclassiche avevano un chiaro intento didattico. Si riteneva che la letteratura avesse la responsabilità di educare il lettore, promuovendo valori morali e civici e questo si manifestava spesso attraverso la rappresentazione di eroi virtuosi o attraverso racconti che illustravano le conseguenze delle azioni immorali.
  • La moralità e la virtù: la letteratura neoclassica spesso si focalizzava sul conflitto tra passione e dovere, sottolineando l’importanza della virtù, dell’integrità e del sacrificio personale. Gli eroi neoclassici erano spesso personaggi dotati di grande forza morale, che sceglievano la via dell’onore e del dovere anche a costo di grandi sacrifici personali.
  • L’universalità: gli autori neoclassici aspiravano a creare opere che fossero universali, trascendendo le specificità di tempo e luogo. Si riteneva che certe verità e principi fossero universali e immutabili, e che la letteratura avesse il compito di esplorare e riflettere su queste verità.

In sintesi, la letteratura neoclassica rappresentava un ritorno ai valori fondamentali, promuovendo l’idealizzazione dell’antico, la ragione, la moralità e l’universalità. Questi temi risuonavano profondamente in un’epoca di grandi cambiamenti e turbolenze, offrendo ai lettori una guida e un modello a cui aspirare.

La poesia neoclassica di Vincenzo Monti

Vincenzo Monti, vissuto tra il 1754 e il 1828, è uno dei nomi più celebri associati alla poesia neoclassica italiana. Con una carriera poetica segnata da una spiccata capacità di adattarsi ai mutamenti politici e culturali del suo tempo, Monti ha incarnato l’ideale estetico neoclassico, rendendo omaggio alla grandezza dell’antichità classica pur inserendo temi e motivazioni profondamente legati alla sua contemporaneità.

Le sue opere, spesso caratterizzate da un linguaggio sontuoso e da una struttura metrica impeccabile, si distinguono per la capacità di fondere l’ammirazione per il mondo antico con le urgenze del presente. “Il Bardo della Selva Nera“, ad esempio, rappresenta uno degli esempi più brillanti del suo talento: in essa, Monti lamenta la scomparsa del classicismo nell’arte e nella cultura, esprimendo al contempo una forte preoccupazione per le sorti dell’Europa contemporanea.

Una delle sue raccolte più famose, la “Bassvilliana“, è dedicata alla tragica morte dell’ambasciatore francese Nicola Romainville, ucciso a Roma durante un tumulto anti-francese. In questo componimento, Monti non solo celebra la figura dell’ambasciatore ma riflette anche sulle turbolenze politiche dell’epoca, oscillando tra condanna e comprensione verso la Rivoluzione Francese.

Il suo rapporto con il Neoclassicismo è evidente anche in “La Musogonia“, un’opera in cui celebra la nascita della poesia attraverso l’evocazione delle Muse classiche, e nel “Prometeo“, in cui riflette sulla condizione dell’uomo e sul conflitto tra passione e ragione, temi cari alla tradizione classica.

La produzione poetica di Monti, nella sua varietà e complessità, è un emblema del Neoclassicismo: la sua ammirazione per l’antichità, la sua predilezione per forme poetiche ordinate e armoniose e la sua capacità di integrare temi contemporanei in un quadro classico fanno di lui una delle figure più rappresentative di questo movimento nella letteratura italiana.

Winckelmann: il teorico del Neoclassicismo

Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) è considerato uno dei più importanti teorici dell’arte del XVIII secolo e il principale promotore del Neoclassicismo. Originario della Germania, si dedicò con passione agli studi classici, diventando un fervido sostenitore dell’arte antica, in particolar modo quella greca, che considerava l’apice dell’eleganza e della purezza formale.

La sua opera fondamentale, “Storia dell’arte nell’antichità“, pubblicata nel 1764, pose le basi teoriche del Neoclassicismo. In essa, Winckelmann esalta la superiorità dell’arte greca, lodandone la semplicità, la chiarezza e la nobiltà di forme. Contrappose questo ideale classico al Barocco, ritenuto eccessivo e artificioso. Secondo lui, infatti, l’arte greca rappresentava la perfetta armonia tra forma e contenuto, raggiungendo un equilibrio tra la rappresentazione della natura e l’ideale di bellezza.

Oltre all’ammirazione per l’arte greca, Winckelmann sottolineava l’importanza dell’imitazione come strumento fondamentale per la creazione artistica. Tuttavia, non si trattava di una mera copia dell’antico, ma di una rielaborazione personale attraverso la quale l’artista poteva aspirare alla grandezza dell’arte classica. L’arte, per Winckelmann, doveva essere guidata da principi di chiarezza, ordine e proporzione, e gli artisti dovevano cercare ispirazione osservando direttamente le opere antiche.

Le idee di Winckelmann influenzarono profondamente artisti, architetti e scrittori del suo tempo, contribuendo a diffondere in tutta Europa un rinnovato interesse per l’antichità classica. La sua visione dell’arte come espressione di ideali universali e immutabili, combinata con l’attenzione alla precisione storica e all’osservazione diretta delle opere d’arte, contribuì a definire l’estetica neoclassica e a influenzare la direzione dell’arte europea per decenni.

Il Neoclassicismo nell’arte italiana

Il Neoclassicismo, con la sua rinnovata passione per l’antichità e i suoi ideali di chiarezza, equilibrio e nobiltà formale, ha trovato fertile terreno in Italia, patria di una ricca eredità classica. In questo contesto, numerosi artisti italiani hanno aderito al movimento, dando vita a opere memorabili che riflettono l’influenza della classicità combinata con la sensibilità moderna.

Antonio Canova (1757-1822) è, senza dubbio, il nome più emblematico del Neoclassicismo italiano nell’arte scultorea. Le sue sculture, come “Psiche rianimata da un bacio di Amore” o “Le Tre Grazie”, evocano la perfezione e l’armonia delle forme classiche, ma con un tocco di lirismo e sensibilità tipicamente moderno. Canova ha rivitalizzato la scultura neoclassica, rendendola meno austera e più vicina all’esperienza umana.

Nel campo della pittura, il nome di rilievo è quello di Andrea Appiani (1754-1817), pittore ufficiale di Napoleone durante la sua dominazione in Italia. Le sue opere, come il ritratto di “Napoleone come Marte pacificatore”, mostrano un perfetto equilibrio tra la rappresentazione realistica del soggetto e l’idealizzazione neoclassica.

Un altro artista degno di nota è Giuseppe Valadier, architetto e urbanista, che ha trasformato parti di Roma secondo i canoni neoclassici, come si può vedere nella ristrutturazione di Piazza del Popolo. La sua visione combinava le rovine antiche con nuove costruzioni, in uno stile che ricordava l’antica Roma ma rispondeva anche alle esigenze contemporanee.

Mappa mentale del Neoclassicismo: nell’arte e nella letteratura

Il Neoclassicismo è un movimento artistico e culturale che nasce dallo studio dell’arte classica e trova in Napoleone un grande fan, tanto da diventare una moda diffusa in tutti i territori sottoposti al dominio napoleonico.

Il maggiore teorico è Winckelmann, mentre in letteratura uno dei principali esponenti del Neoclassicismo è Vincenzo Monti.

Per stampare la mappa mentale con le caratteristiche principali del Neoclassicismo, scarica il pdf in bianco e nero qui:

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