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Come scrivere una poesia: consigli ed esempi

Francesca Mondani

Francesca Mondani

DOCENTE DI INGLESE E ITALIANO L2

Specializzata in pedagogia e didattica dell’italiano e dell’inglese, insegno ad adolescenti e adulti nella scuola secondaria di secondo grado. Mi occupo inoltre di traduzioni, SEO Onsite e contenuti per il web. Amo i saggi storici, la cucina e la mia Honda CBF500. Non ho il dono della sintesi.

Mentre la prosa ci racconta storie, la poesia cattura momenti, esplora sensazioni e svela la profondità dell’esperienza umana attraverso il ritmo, la metrica e le immagini evocative. Ma cosa rende una serie di parole “poesia”? E come possiamo avvicinarci all’arte di comporre versi che risuonano con autenticità e profondità?

Diversamente dalla prosa, che si sviluppa in frasi e paragrafi, la poesia si avvale di versi e strofe, e ogni parola, ogni silenzio, ogni accento può avere un peso specifico e una risonanza particolare. Laddove la prosa narra e spiega, la poesia suggerisce ed evoca; mentre la prosa si preoccupa principalmente del chiaro flusso della narrazione e della coerenza, la poesia spesso gioca con l’ambiguità, invitando il lettore a completare il significato, a sentirlo più che a comprenderlo.

Scrivere poesia non è semplicemente l’atto di mettere parole in rima o seguire una metrica precisa. Al centro della poesia c’è l’emozione, l’osservazione acuta della realtà, la capacità di vedere il mondo sotto una luce diversa. Gli elementi principali da considerare sono molteplici: la scelta delle parole, il ritmo, la metrica, l’uso di figure retoriche come la metafora e la similitudine, e la musicalità intrinseca del linguaggio. E poi, naturalmente, c’è la voce unica del poeta, quell’impronta personale che rende ogni opera distintiva e inconfondibile.

Scopriamo insieme come si scrive una poesia!

Scrivere in versi: come si scrive una poesia

La caratteristica principale che distingue la poesia dagli altri testi è l’essere scritta in versi, che creano un particolare andamento ritmico.

Ogni riga corrisponde a un verso, che può essere di diverso tipo a seconda del numero di sillabe.

Non ci sono regole fisse per la lunghezza dei versi, ma i più frequenti nella tradizione italiana sono:

  • l’endecasillabo (formato da 11 sillabe)
  • il settenario (di 7 sillabe).

Osserva gli esempi nella scheda. Scarica il pdf qui:

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Esempi di strofe da usare quando si scrive una poesia

I versi possono essere raggruppati in strofe, dei blocchi di testo più o meno lunghi.

Tra le strofe più usate nella tradizione poetica italiana ci sono:

  • il distico (due versi)
  • la terzina (tre versi)
  • la quartina (quattro versi)
  • la sestina (sei versi)
  • l’ottava (otto versi).

Il passaggio da una strofa all’altra è segnalato da uno spazio bianco che indica una pausa ritmica.

Osserva gli esempi nella scheda. Scarica il pdf qui:

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Tipi di rima nelle poesie

Per dare musicalità al testo, spesso i versi delle poesie sono in rima, cioè terminano nello stesso modo. La rima, più precisamente, è l’uguaglianza di suono tra due o più parole dalla vocale accentata in poi.

Per esempio “cappèlli” rima con “anèlli” e non con “cavàlli” che pure ha un suono simile, ma la vocale su cui cade l’accento è la A e non la E.

La rima tra i versi di una poesia può essere:

  • baciata (AABB): tra due versi consecutivi;
  • alternata (ABAB): il primo verso rima con il terzo e il secondo con il quarto;
  • incrociata (ABBA): il primo verso rima con il quarto e il secondo con il terzo;
  • incatenata (ABA BCB): in una serie di terzine il primo verso di ogni terzina rima con il terzo, il secondo verso rima con il primo verso della terzina successiva.

Osserva gli esempi nella scheda a lato per diventare un esperto di rime. Se vuoi stamparla, scarica il pdf qui:

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Assonanza, consonanza e rimalmezzo nelle poesie

Oltre alla rima, ti capiterà di trovare all’interno dei testi poetici anche “false rime” come:

  • l’assonanza: sono uguali solo le vocali;
  • la consonanza: sono uguali solo le consonanti;
  • la rimalmezzo o rima interna: l’ultima parola di un verso rima con una parola all’interno del verso successivo.

Ne trovi degli esempi nella scheda. Scarica il pdf qui:

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Esempi di figure retoriche da usare quando si scrive una poesia

La poesia, per suscitare emozioni nel lettore o produrre effetti particolari, può utilizzare espressioni e immagini fuori dal comune. Sono le cosiddette figure retoriche.

Si distinguono in:

  • figure di suono, come l’allitterazione e l’onomatopea, che giocano sul suono delle parole;
  • figure di significato, come la similitudine, la metafora, l’iberbole, la metonimia, l’ossimoro, la litote, la sinestesia, che usano le parole per produrre particoli associazioni di significato;
  • figure di ordine: come il chiasmo e l’anafora, che alterano l’ordine della frase.

Scopri cosa sono nella tabella e fatti aiutare dagli esempi per riconoscerle.

Per stampare la scheda scarica il pdf qui:

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Prova a scrivere una poesia

Ora che conosci le caratteristiche della poesia, puoi provare a scriverne una.

Non ci sono vincoli nella scelta di versi e strofe e puoi decidere tu se usare o no le rime.

Cerca l’ispirazione:

  • puoi farti aiutare dai poeti più famosi e dalle loro poesie: leggendole potrai raccogliere spunti, cercare di immedesimarti e di esprimere le tue emozioni in versi proprio come hanno fatto loro. Per esempio prova a leggere L’infinito di Leopardi e a immaginare di essere anche tu in un luogo che ti è caro e di abbandonarti ai pensieri e ai ricordi: che sensazioni provi?
  • Puoi anche lasciarti ispirare da un luogo o da un evento particolare, cercando di “tirar fuori” tutto ciò che provi in modo che queste emozioni arrivino anche a chi leggerà il tuo testo poetico. Per esempio fai una passeggiata nel bosco: a cosa ti fanno pensare i rumori che senti, gli odori, i colori che vedi?

Mettiti alla prova e prova a scrivere una poesia. Scarica il pdf qui:

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