Prerequisiti per affrontare la lezione sulle fake news
Per affrontare la lezione sulle fake news è utile sapere come si fa una ricerca.
Impara a riconoscere le fake news osservando attentamente titoli e immagini e scopri qualche trucco per le tue ricerche sul web, dalla scelta del motore di ricerca alle keywords.
Oggi fare una ricerca può sembrare facile con tutte le opportunità offerte dal web. In realtà però bisogna saper usare il motore di ricerca, avendo chiaro cosa cercare e come cercarlo, scegliendo le parole chiave più adatte.
È poi fondamentale verificare l'attendibilità delle informazioni: fai sempre un controllo incrociato e presta attenzione ad alcuni indicatori "spia" che possono aiutarti a rintracciare le fake news e a difenderti da chi cerca di diffondere la disinformazione.
Per affrontare la lezione sulle fake news è utile sapere come si fa una ricerca.
La rete offre un'enormità di risorse per le ricerche, fonti generaliste o specializzate, in italiano ma anche in inglese, istituzionali o di singoli individui. Questa facilità di accesso, però, può diventare un'arma a doppio taglio se non sai bene cosa cercare e come cercarlo, perché è difficile destreggiarsi in un numero enorme di risultati.
La prima cosa da stabilire, quindi, è la parola chiave da inserire nel motore di ricerca. Se utilizzi una keyword generica, otterrai molti risultati che possono toccare anche aspetti non pertinenti al tuo obiettivo. In questo caso è utile raffinare la ricerca provando a usare una keyword più specifica: si parla di long tail keywords (a coda lunga), contrapposte alle short tail keywords, proprio per riferirsi a parole chiave formate da 3 o più parole, che delimitano meglio il campo della ricerca.
Anche i suggerimenti che il motore di ricerca ti offre mentre digiti la parola chiave sono un aiuto per raffinare la ricerca, così come le ricerche correlate proposte in fondo alla pagina.
Quali sono i motori di ricerca più usati?
La classifica è dominata da Google, con più del 90% del mercato, primo sia per numero di risorse sia per la pertinenza dei risultati di ricerca.
Al secondo posto c'è Bing, il motore di ricerca sviluppato da Microsoft.
In Russia e in Cina, invece, prevalgono motori di ricerca alternativi come Yandex e Baidu.
Esistono anche motori di ricerca sensibili al tema della sostenibilità: è il caso di Ecosia, nato in Germania nel 2009, che dona l’80% dei proventi ricavati dalla pubblicità per il sostegno a programmi di riforestazione in vari Paesi del mondo, dal Brasile al Burkina Faso.
È importante verificare sempre l'attendibilità delle fonti che consulti. Il criterio da seguire deve essere il dubbio: non accontentarti di una sola fonte, ma cerca conferme in altri siti, perché, se una notizia è vera, è probabile che sia riportata da più fonti.
Controlla sempre le date e preferisci le notizie più recenti e aggiornate.
Verifica anche l'autorevolezza del sito o dell'autore della notizia. Se l'autore è dichiarato puoi cercare informazioni per scoprire di quali argomenti si occupa abitualmente; in alternativa puoi consultare la sezione “Chi siamo” del sito. Preferisci i siti di istituzioni ufficiali, università, organizzazioni non governative, che ti danno la garanzia di informazioni verificate.
Fai attenzione, invece, ai siti con nomi e url che storpiano quelli di testate giornalistiche famose: Il Fatto Quotidaino e La Repubbica sono esempi di questi siti diffusori di fake news, che mirano a trarre in inganno il lettore con nomi e grafica simili a quelli dei giornali seri di cui storpiano il nome.
La prima cosa che attira l'attenzione su una notizia è il titolo.
Chi scrive online vuole far comparire i suoi articoli nelle prime posizioni dei risultati di ricerca e perciò deve utilizzare le keywords giuste nei titoli, senza superare il limite massimo di 70 caratteri. Spesso il titolo è seguito da una descrizione compresa tra i 160 e i 320 caratteri che chiarisce il focus dell'articolo e mira a suscitare la curiosità di chi legge.
Queste regole della SEO (Search Engine Optimization - per approfondire guarda questo video -), però, sono ben note anche a chi scrive fake news. I titoli di queste "bufale", infatti, sono studiati con il preciso scopo di catturare l'interesse del lettore, incitandolo a condividere la notizia. Ci sono degli elementi che possono farti insospettire:
Se trovi alcune di queste caratteristiche nel titolo o nella descrizione di un articolo, sii diffidente: leggi tutto l'articolo, senza fermarti alle prime righe, così potrai avere più elementi per capire se si tratta di una notizia falsa.
Oltre al titolo, anche le immagini hanno un forte impatto emotivo sul lettore. Per questo chi scrive fake news spesso si serve di fotomontaggi o immagini manipolate.
Così, per esempio, il cartello per uno sciopero scolastico per il clima tenuto in mano da Greta Thunberg è diventato un cartello No Tav. Non è l'unico esempio di uso ingannevole di immagini legato al movimento dei Fridays For Future: dopo le loro manifestazioni del 2019, infatti, sono circolate foto di strade piene di rifiuti e cartacce con l'intento di screditare questi ragazzi, sottolineandone l'incoerenza. Le foto, tuttavia, non sono state scattate in quell'occasione, ma sono state utilizzate fuori contesto.
Per scoprire e difenderti da questo tipo di inganni puoi usare la ricerca per immagini di Google: salva l’immagine dal contenuto sospetto e caricala nel motore di ricerca cliccando l’icona della macchina fotografica; in questo modo troverai l’immagine con la sua reale descrizione.
Ora prova a mettere in pratica quello che hai imparato.
Per esercitarti puoi approfondire due temi molto attuali come: